Love And Death
Between Here and Lost
(CD, Tooth and Nail)
nu metal
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Brian Welch, chitarrista e co-fondatore dei Korn, dopo essersi convertito al cristianesimo ed essere temporaneamente uscito dal gruppo dà vita ai Love And Death nel 2009, reclutando i membri della band anche attraverso audizioni via YouYube. Ora, insieme al suo nuovo gruppo, presenta il primo album, Between Here and Lost, lavoro tanto atteso da essere anticipato da ben quattro singoli.
L’energia nobilita quasi tutte le tracks, le sonorità ricordano i primi album dei Korn o, al meglio, un’evoluzione degli stessi, ma sin dal primo ascolto si intuisce che i Love And Death non sono una scommessa. Ritmi sincopati, sonorità caratterizzate da una eccellente sezione ritmica capace di esaltare la ferocia e la potenza delle chitarre.
L’album è intenso e ben strutturato, le tracks scorrono via piacevolmente, la parte tecnica appare molto valida, i cori forse un tantino ripetitivi, ma accattivanti. I testi, anche seguendo la conversione religiosa di Brian, non ne sono limitati ed echeggiano su un nu metal fluido e potente con la parte vocale in perfetta sinergia con quella strumentale.
Si comincia con The Abandoning e subito capiamo a cosa ci troviamo di fronte, la corposità delle chitarre e le sferzate della voce oltremodo feroce compongono il giusto preludio all’armonicità e alla scorrevolezza del coro, dove spicca l’intrecciarsi di varie tonalità, un pezzo molto valido.
Con Whip it la strada appare tracciata, potenza e melodia trovano un delizioso punto d’incontro, stavolta si parte piano, con la voce, introdotta da un potente riff, quasi sussurrante, quando d’improvviso esplode il ritornello, cambio di ritmo, chitarre che deflagrano, un motivo quanto mai incisivo e potente che tarderà a togliersi dalla testa. Uno dei pezzi più riusciti.
In By the Way, un riff, così come in altre tracks dell’album, è l’elemento portante del pezzo. Stavolta, a sorpresa troviamo un ritornello quasi nickelbackiano, melodico e leggero che porta l’album su sonorità meno rocciose.
Dal versante opposto troviamo I W8 4 U che dopo un inizio soft esplode in tutta la sua potenza, con chitarre incessanti e telluriche a far da cornice ad un growl esasperato che si alterna a cori graffianti.
Con Bruises, una ballad triste ed introspettiva si chiude degnamente l’album. In questa ultima track la voce di Brian, sofferente e struggente, galleggia su arpeggi dolci e melodici, per alternarsi nel ritornello con cori e doppie voci da brividi.
Promossi con buonissimi voti, i Love And Death nel loro primo album, Between Here and Lost. Andando a cercare il pelo nell’uovo si potrebbe dire che l’album non eccelle in innovazione e che certe tracks, soprattutto nel ritornello, si assomigliano troppo. L’impressione complessiva, invece, è che siamo di fronte ad un ottimo debut-album dove la qualità delle canzoni è decisamente alta, sia a livello melodico che di alchimia strumentale.
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