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Lee Ranaldo: Between The Times And The Tides

L'ex chitarrista dei Sonic Youth alle prese con un disco melodico ed intimo, ben lontano dagli esordi rumorosi con il gruppo newyorkese

Lee Ranaldo

Between The Times And The Tides

(Cd, Matador Records)

alternative rock, folk

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Lee Ranaldo- Between The Times And The TidesCon i Sonic Youth ormai sciolti Lee Ranaldo non ha certo perso tempo e ha dato alla luce il nono album della sua carriera solista. Avvertiamo subito: astenersi dall’ascolto chi ha amato i Sonic Youth sperimentali dei primi album, quelli farciti di feedback, dissonanze e chitarre metalliche. In Between The Times And The Tides ci troviamo di fronte ad un album sì di alternative rock, ma venato di pop come ben dimostrano Off The Wall e Angles. Il risultato non è molto lontano dalle sonorità dei coetanei REM.

Il lato melodico di Ranaldo domina ogni canzone; in più si avverte anche una strana sensazione: anche nei pezzi piu rock è come se Lee volesse frenare la voglia di maltrattare la sua chitarra, piena di graffi e bozzi targati 80’s.

Non mancano gli ospiti: su Between The Times And The Tides ci sono le mani di amici come Jim O’Rourke, Alan Licht, Irwin Menken, Nels Cline, John Medeski e Steve Shelley (batterista dei Sonic Youth).

Il disco si apre sulle note di Waiting On A Dream (che sono le note di Paint It Black dei Rolling Stones): a farla da padrone non sono le chitarre, bensì la melodia.

Non mancano tocchi psichedelici come in Xtina As I Knew Her e l’ultima Tomorrow Never Comes (forse un richiamo a Tomorrow Never Knows dei Beatles). Fire Island (Phases) invece recupera alcune sonorità prog inserendole nel contesto melodico generale del disco.

D’altra parte ascoltando le acustiche Hammer Blows e Stranded si avverte il bisogno di Ranaldo di fuggire in un certo modo dagli anni rumorosi con i Sonic Youth, per rifugiarsi in angoli folk intimistici. Lo stesso è successo per Thurston Moore, l’altro chitarrista dei Sonic, nel suo ultimo lavoro Demolished Thoughts, album dalle atmosfere acustiche e intime. Sarà forse la vecchiaia che incombe, la conseguente mancanza di idee, o la necessità di provare altre strade: pensatela come volete.  Permettetemi però una cosa: se rivolete quelle chitarre che tanto vi hanno consumato il cervello non rivolgetevi a Between The Times And The Tides. Prendete a caso uno dei primi 5 album dei Sonic Youth e premete play.

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