Lali Puna
Two Windows
(Morr Music)
indietronica, elettronica
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Christian Heiß e Valerie Trebeljahr, i Lali Puna, per molti anni sono stati in combutta con Markus Acher (The Notwist), la cui dipartita dal gruppo ha lasciato i “nostri” fermi per cinque anni, più gli altri due che ci sono voluti per comporre le tracce di questo Two Windows.
Il risultato suona proprio come un nuovo inizio e prende quanto fatto sin qui come punto fermo per guardare in due direzioni diverse (le Two Windows del titolo, che come scopriremo fra poco hanno anche un altro significato).
Da una parte i Lali Puna e il cantato di Valerie sono diventati ancora più impalpabili, dall’altro i suoni e i ritmi guardano insistentemente al dancefloor (anche di matrice IDM).
In tutto questo il merito è da ascriversi anche alla fitta di rete di relazioni e collaborazioni che i Lali Puna hanno tessuto in questi due anni, chiamando a collaborare con loro, a diverso titolo, personaggi del calibro di Kennis Tenniswood dei Two Lone Swordsmen, Radioactive Man, Dntel (Jimmy Tamborello), Mary Lattimore di Ghostly International e Midori Hirano (MimiCof).
Ma le Two Windows del titolo sono anche e soprattutto le due finestre da cui è possibile guardare la stessa realtà da due diversi punti di vista: i testi di Valerie parlano di centri urbani, di gentrificazione, di libero arbitrio e delle modifiche al comportamento delle persone indotte dalla tecnologia, il tutto senza proporre soluzioni, bensì affrontando lo stesso argomento da due punti di vista.
Insomma, come sono i Lali Puna del 2017?
Guardandoli dalla prima finestra: emozionali ed emozionanti (come al solito), soffici e soavi (come e più del solito), energici ed energetici nei beats (più del solito) e con un sound meno indietronico e più squisitamente elettronico così come lo s’intende negli anni ’10 (almeno in ambito indie), senza però andare a cercare il nuovo ad ogni costo.
Guardandoli dalla seconda finestra: premesso e ribadito che Two Windows è un ottimo disco, forse proprio per il tipo di collaborazioni scelte (tutti artisti rispettati, rispettabili, ma non certo di primo pelo) il risultato finale suona bene, ma senza particolari elementi di novità per i frequentatori del genere.
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