La Janara
Tenebra
(Black Widow Records)
doom metal, heavy rock, dark
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A distanza di due anni dall’EP d’esordio eponimo, torna La Janara, la strega del feudo irpino che ha ispirato il gruppo musicale di Grottaminarda.
I grottesi (ruttìse in dialetto) La Janara pubblicano il loro primo full lenght dal titolo Tenebra (edito per la genovese Black Widow Records), nel quale raccontano la sofferenza delle donne che, nel corso dei secoli, sono state sottomesse, mortificate ed umiliate dalla tirannia di una società maschilista e patriarcale.
La famosa e famigerata caccia alle streghe, prototipo medievale di ciò che oggi a passa sotto il nome di femminicidio.
Tenebra esalta, invece, la rivincita del gender femminile, attraverso il cantato della sacerdotessa Raffaella Càngero, la rievocazione di riti pagani, oscure ballate folk malinconiche e crepuscolari in diesis minore, l’influsso del cantautorato italiano ed il forte sentore di sottobosco del Dio Bacco di Aglianico.
I La Janara affrontano, contestualmente, il tema del lato oscuro dell’animo umano, un classico intramontabile che ha da sempre ispirato ogni forma d’arte.
Com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire, cantava Franco Battiato, già nel 1980, nel brano Prospettiva Nevski.
Tenebra è un disco magico e primitivo, un concept tematico che vuole omaggiare la cultura popolare, la superstizione e la tradizione di quelle terre misteriose del meridione, mediante la celebrazione dell’antico culto dei morti nel brano Cera ed il rituale di migrazione verso nuove colonie nella primavera sacra di Ver Sacrum.
Del resto, l’occultismo, negli anni ’70 e ’80 ha avuto un ruolo importante nella musica rock e metal, sebbene, nella maggior parte dei casi, fosse una rappresentazione metaforica del bene e del male ed un espediente per cavalcare le paure dell’essere umano.
Tenebra è, allo stesso tempo, un disco profetico, basti pensare alla seconda traccia Mater Tenebrarum che inizia con Brucia come il ghiaccio di mille Siberie; frase quanto mai attuale, visto il recente disastro ambientale provocato dagli incendi proprio nelle foreste della Siberia.
Alla fine, il nuovo album dei La Janara non è altro che un revival moderno di quello che, a suo tempo, fu battezzato come Dark Sound Italiano degli anni ’80: un filone musicale folk-esoterico e teatrale che trovò, a sua volta, forte ispirazione dai contenuti oscuri dei The Doors, dal beat rock italico dei ’70, dalle sonorità doom dei Black Sabbath, dalla mitologia di Belfagor, dalla poesia sepolcrale del Pascoli, dalle atmosfere di suspense dei Goblin e dei Death SS, e dalle sceneggiature gotiche dei film di Lamberto Bava.
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