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Knives Out: Here Again

Album d'esordio per un giovane quintetto, Here Again propone un punk-rock ruvido e coinvolgente, e in dodici brani gli svizzeri Knives Out riescono a dare un'idea concreta e definita del loro sound

Knives Out

Here Again

(Cd, NextPunk Records)

punk, punk-rock

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Knives Out: Here AgainSe cercate un disco arrabbiato quanto basta, veloce ma non scivoloso e con una ironia piacevole e graffiante, Here Again potrebbe fare al caso vostro. Provenienti da Lugano, cuore pulsante del Canton Ticino, i cinque Knives Out, che annoverano tra le loro principali influenze nomi come Rancid, Anti-Flag e Social Distorsion, offrono un full-length di esordio fatto di un aggressivo e vitale punk-rock, abbastanza sporco e spiccio ma anche sufficientemente orecchiabile da riuscire a restare perfettamente in equilibrio durante tutto la sua durata. Here Again snocciola brani energici e sinuosi come un serpente, come l’introduttivo I’m Here, divertenti e graffianti come In The Land Of Dreams, con una nota triste e sdrucita come in Walking Away.

L’atmosfera e il sound dell’album risultano piuttosto riusciti tanto in quei brani, come Foe, in cui i toni sono resi in modo leggermente più introspettivio e caldo, quanto in brani che sputano bile e furia come accade in No More Aid For Haiti, per trovare poi una dimensione ottimale in inni corali e energici come United We Stand, e con una punta più goliardica ma anche nostalgica che si ritrova in Welcome To The Crew, che segna anche la fine dell’album.

Poche occasioni, almeno per il momento, per ascoltarli dal vivo, se sarete dalle parti della Svizzera o in nord Europa.


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Miranda Saccaro
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