Killing Joke
Absolute Dissent
(2Cd, Spinefarm Records)
post-punk, industrial metal
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I Killing Joke sono tornati. Dopo la morte del bassista Paul Raven datata 2007, tornano con la formazione originale, con la quale non incidevano più nulla dal lontano 1982, epoca in cui uscì Revelations.
Gruppo storico del post punk inglese, i Killing Joke da sempre si sono contraddistinti per mescolare sonorità new wave a gothic, metal, industrial e chi più ne ha più ne metta. La loro forza d’urto è ben evidenziata già dalle copertine dei loro album e anche con questo Absolute Dissent non si sono smentiti.
Una croce adibita a ripetitore campeggia sullo sfondo arancione di una radura desolata minacciata da nuvole temporalesche (nella versione ad edizione limitata con due cd lo sfondo sarà ocra).
Jaz Coleman e i suoi Killing Joke partono subito fortissimo con il brano omonimo; Absolute Dissent lascia facilmente capire che questa non è musica per deboli di cuore e l’adrenalina corre a mille negli oltre sei minuti post-punk di questa prima traccia.
Più in ambito stoner metal la successiva The Great Scull che incalza, se mai ce ne fosse stato bisogno, la rumorosissima Fresh Fever From The Skies.
Dopo la trascurabile In Excelsis, arriva uno dei brani migliori dell’album, il primo estratto molto danzereccio European Super State, un brano molto in stile Depeche Mode. Si torna sul metal cupo con This World Hell e le sue chitarre spigolose che ricordano molto da vicino i Kyuss.
E allora via sempre più tirati col quasi grunge di End Game e con la più commerciale The Raven King che si avvicina maggiormente alle ultime produzioni dei Nine Inch Nails.
Honour The Fire abbassa, seppur di poco, lo standard qualitativo dell’album che già con Depthcharge torna su binari molto elettrici e arrabbiati.
Via forte e veloce come un treno fino alle due tracce conclusive: Here Comes The Singularity che ricorda le cose più affini ai Ramones del punk-wave di matrice britannica e l’ipnotica e inquietante Ghosts Of Ladbroke Grove, impreziosita da sonorità dub.
Nel bonus cd, troviamo invece delle cover molto interessanti di brani dei Killing Joke.
Si parte con The Wait interpretata dai Metallica, in maniera abbastanza fedele all’originale e si prosegue con Europe eseguita nel live della BBC dalla band hardcore californiana Amen.
Dal primo album omonimo della band, troviamo poi la versione di Primitive ad opera degli Helmet.
Dopo la versione non proprio brillante di Pssyche degli Econoline Crush arriva la punta di diamante di questo secondo cd: Love Like Blood dall’album Nightime, viaggia su synth e resta in bilico fra le sonorità ultimamente proposte dai Muse ed un cantato molto in stile Linkin’ Park. Ottima versione dei Dead By April.
I Nine Inch Nails propongono invece un remix pazzesco di Democracy tratta dall’omonimo album datato 1996.
Di poco rilievo la quasi hardcore Wardance dei The Mads Capsule Market. Una gemma fuori dal coro invece la versione lisergica di Pssyche presentata dai Novelle Vague che si tuffano in un mondo incantato e psichedelico molto “barrettiano”.
Millenium riproposta dai Fear Factory riporta invece a sonorità molto affini ai Metallica e ai Tool.
Ci dirigiamo verso la fine di questo bonus cd pieno di cose molto interessanti con la versione tratta dal live alla BBC dei Foo Fighters di Requiem e la band metal finlandese Kotiteollisuus che chiude alla grande con Pandemonium.
Un gradito ritorno questo della band britannica Killing Joke. Consigliato a chi ha voglia di un po’ di adrenalina, stanco della solita zuppa indie wave che ultimamente bolle nella pentola britannica !!!
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