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Katatonia: Dead End Kings

Agro-dolci e malinconici, i Katatonia tasmettono emozioni memorabili. Dead End Kings è l'introspettiva colonna sonora adeguata alla stagione fredda

Katatonia

Dead End Kings

(Cd, Peaceville)

doom, goth, metal, alternative

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Katatonia- Dead End KingsLa bizzarra creatura di Renkse (October Tide) e Nyström (Diabolical Masquerade, Bewitched…) ha ripreso il cammino oscuro e come di consueto ci ha lasciato un altro inimitabile episodio d’inquietudine.

Lunga traiettoria quella dei Katatonia: vent’anni di musica metal underground che hanno visto il passo di produttori del calibro di Dan Swano e geni del death-goth svedese come Mikael Åkerfeldt (Opeth) ospite nella memorabile Brave Murder Day.

Agro-dolci e malinconici, i Katatonia tasmettono emozioni memorabili che conducono per mano nelle grigie atmosfere dell’autunno. C’è sempre della musica indimenticabile che fa da contrappunto ai giorni solitari delle nostre esistenze. In questo caso si tratta di Dead End Kingsintrospettiva colonna sonora e inno alla misantropia adeguati alla stagione fredda.

Ed è vero che se chiudiamo gli occhi paesaggi nebbiosi e innevati, solitarie strade metropolitane, giardini di rose grigie in boschi monocromi e voli vertiginosi su gelidi oceani virati al nero, prendono forma nella nostra mente.

Il suggestivo tappeto sonoro di tastiere e sinth con archi, si fonde con estrema sensibilità con le potenti chitarre doom-alternative a cui i Katatonia ci hanno abituati. La voce di Jonas Renkse raggiunge con questo lavoro una intensità sognante e memorabile, accompagnata da melodie di tastiere sublimi e robusti arpeggi di chitarre distorte.

Tutto Dead End Kings è di alto livello, però Leech è trascendentale e dimostra la genialità dei Katatonia; dove tastiere jazzy, cambi di ritmo imprevedibili, voce e arpeggi fanno volare alto fino a provocare vertigini. Tutti coloro interessati alla sperimentazione resteranno gradevolmente impressionati dalla fusions di atmosfere acid jazz e metal alternative di questo Dead End Kings e soprattutto dal bonus track: Hypnone (Frank Default Hypnocadence Mix).

 

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Luca Della Casa
Luca Della Casa

Fin da piccolo volevo fare il parrucchiere per cani poi però, per ragioni di salute, mi sono dedicato alla pornografia messicana che è la più sordida e squallida del pianeta.
Un uomo e un perchè. Brutto ma buono con un forte odore di zolfo. A floating Brain.

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