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Johnny Marr: The Messenger

Per Johnny Marr il tempo non è passato e la sua guitar spinge sempre come negli anni '80. Il nuovo The Messenger è un lavoro imperdibile per tutti gli amanti del rock di matrice britannica

Johnny Marr

The Messenger

(Cd, Warner Bros)

brit-pop, indie rock

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Johnny Marr The MessengerNon basterebbero due articoli per il curriculum di Johnny Marr:  otto album con gli Smiths, poi The The, Electronic, Modest Mouse, The Cribs, 7 Worlds Collide e due album da solista, il primo, abbastanza trascurabile,  datato 2003 a nome Johnny Marr And The Healers e questo The Messenger che giunge in una primavera 2013 già piena di succulente novità.

The Messenger farà impazzire tutti gli amanti dell’indie rock e del grande chitarrista di Manchester. Già dall’attacco della prima traccia The Right Thing Right è evidente il marchio di fabbrica di Marr e non è da meno I Want The Heartbeat, brano abbastanza affine alle prime produzioni degli Horrors.

Le sonorità britpop di European Me aprono il varco al secondo estratto da questo lavoro: Upstarts si candida ad essere uno dei futuri anthem dell’estate britannica, con melodia e ritornello molto orecchiabili.

Lockdown si porta dietro un po’ di malinconia targata Smiths. The Messenger, primo estratto è invece un ottimo pezzo britpop che ha molto da insegnare a tanti piccoli emuli di Marr e Morrissey.

Giro di boa con Generate! Generate! che porta un leggero calo di tensione e lascia poi spazio a Say Demesne, una cupa ballad che tratta il difficile tema della prostituzione minorile.

In Sun And Moon torna a incalzare la chitarra di Marr e con The Crack Up e le sue atmosfere alla Bowie si resta definitivamente innamorati da questo album.

A differenza di tanti lavori che calano di qualità con l’avanzare delle tracce, questo The Messenger continua a salire di livello e giunge a conclusione con New Town Velocity  e soprattutto con Words Starts Attack e il suo attacco molto british.

E’ innegabile l’influsso che Johnny Marr ha avuto sulla musica britannica e questo The Messenger conferma che la sua guitar continua a spingere come un tempo. Imperdibile.

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Fabio Busi
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