Jesus Was Homeless
The Message
(Cd, Obe Records)
alternative rock, wave
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Ha qualcosa di già sentito questo The Message, secondo album della formazione romana Jesus Was Homeless. Le sonorità sono in bilico fra l’alternative wave anni ’80 e l’indie contaminato di elettronica giunto all’inizio del 2000.
Addiction To Porn apre l’album con sonorità che ricordano parecchio i The Music ma con un connotato più vivace.
La successiva Violet Line, traccia più rockeggiante, già uscita sull’omonimo Ep che ha anticipato l’album, potrebbe figurare negli airplay più commerciali e ben si presenta con un ritornello molto melodico.
Let’s Go porta un messaggio molto interessante: la vita è troppo breve per la musica noiosa, ma non stupisce però per originalità del brano. La quarta traccia The Ride, sembra ispirata alle sonorità che hanno reso famosi i White Lies da qualche anno a questa parte ed è sicuramente il brano più interessante e piacevole all’ascolto.
So Dirty è una ballata dal sapore elettronico in bilico fra gli Hurts e i Toy, ma con un connotato anni ’80 che ricorda vagamente i Depeche Mode: un brano abbastanza ispirato.
In L.A. ritornano le sonorità alla “The Music”; la traccia è molto ben suonata e arrangiata ma non mi convince pienamente.
Sicuramente più piacevole è la seguente Our Eyes, un altro dei brani migliori, sempre sullo stile di Harry McVeigh e soci.
Chiude questo secondo album targato Jesus Was Homeless Catch the Stars.
Un album ben prodotto, ben suonato e con testi interessanti ma purtroppo non particolarmente originale, che potrebbe però ben piazzarsi negli airplay nazionali di rock commerciale.
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