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Il Muro Del Canto: Fiore De Niente

Folk e canzone d'autore, melodie d'oltralpe e dialetto romanesco. Il Muro Del Canto ed il loro terzo album in studio, Fiore De Niente, mischiano tutto questo alle atmosfere familiari e spensierate della loro patchanka

Il Muro Del Canto

Fiore De Niente

(Goodfellas)

folk, canzone d’autore


Il Muro Del Canto- Fiore De NienteIl Muro Del Canto torna con il terzo lavoro in studio: Fiore De Niente. La band romana mette in evidenza i propri tratti distintivi introducendo novità nella costruzione delle liriche e degli arrangiamenti, continuando nella ricerca di un linguaggio nudo e reale che tenta di prendere le distanze dagli artifici comunicativi del cantautorato contemporaneo, puntando sulla schiettezza di testi che rifiutano ogni ermetismo e non lasciano alcuno spazio ad interpretazioni personali; pane al pane, vino al vino.

Il suono sfuma dal folk al rock tricolore passando per melodie d’oltralpe declinate in dialetto capitolino. La voce di Daniele Coccia disegna storie a tinte scure. La fisarmonica di Alessandro Marinelli fa da contrappunto regalando atmosfere da luci al tungsteno.

Il disco, con le sue molteplici sfumature, affronta il tema della libertà e si propone di entrare nel cuore di chi era un ragazzo quarant’anni fa e di chi lo è oggi. Fiore De Niente, si legge nelle note, è una contraddizione in termini: il fiore, massima espressione della vita di una pianta, si contrappone all’idea del niente e del vuoto. Il risultato è una riflessione legata al tempo che stiamo vivendo: si esalta la capacità dell’individuo di fiorire anche nelle condizioni limitanti e opprimenti che la realtà di tutti i giorni ci impone.

Il succo è che il disco regala i risultati migliori quando la band vira sulla patchanka, mentre l’interesse cala negli episodi più “tirati” che tradiscono una vena chitarristica punk-rock che mal si abbina allo stile ed alla poetica del cantato.

Se dieci o anche vent’anni fa siete capitati per caso dalle parti di Piazza Bologna, a Roma, vi sarà capitato certamente di ascoltare venir fuori dalle finestre di qualche studente fuori sede i brani di gente come Peppe Voltarelli ed i suoi Il Parto Delle Nuvole Pesanti. Il Muro Del Canto sono un po’ la versione romanesca ed aggiornata di quello che erano Il Parto dieci, vent’anni fa, ma senza lo stesso appeal e la poetica raffinata di Voltarelli, bensì nudi e crudi.

Fiore De Niente è un disco da mettere sù nelle serate alcoliche con gli amici, quando la luce soffusa dalla piantana dell’Ikea sembra ricordare l’atmosfera delle feste di paese, delle serate al bar sotto case, fatte di peroni e sigarette e danze a piedi nudi.

 

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Antonio Serra
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