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Il Disordine delle Cose: Nel Posto Giusto

La band novarese Il Disordine delle Cose è volata a Glasgow per un altro viaggio, in cui Nel posto Giusto racconta metafore di luoghi che simboleggiano distanze, evasioni, riscatti e desiderio di sentirsi migliori

Il Disordine delle Cose

Nel Posto Giusto

(Black Candy Records)

indie, canzone d’autore

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Il Disordine delle Cose- Nel Posto GiustoA due anni da La Giostra, i novaresi Il Disordine delle Cose ritornano con un nuovo album di indie pop psichedelico incentrato sul tema del viaggio. Nel Posto Giusto si presenta con un bel packaging molto curato dall’illustratore Alberto Bonanni ed è composto da 10 brani dove si racconta la ricerca di un posto, non esattamente fisico, in cui si intrecciano rapporti personali che ti fanno star bene.

Se l’Islanda era stata musa ispiratrice del disco precedente, con l’utilizzo di strumenti non canonici come il corno, la produzione scozzese realizzata a Glasgow indubbiamente sottolinea le affinità con i Mogwai e Belle and Sebastian, considerando che anche Chris Geddes collabora a questo disco all’organo nell’ultimo brano, Sulla Schiena.

L’atmosfera ariosa nell’apertura di Non Basta Mai è davvero bella e travolgente, che si smorza nelle strofe tenui e si riaccende nel ritornello. Li aspetto al varco con qualche pezzo vibrante, che arriva con Hawaii, credo tutto sommato l’unico pezzo tirato dell’album, ma in generale il terzo album mantiene il mood del lavoro precedente, segno di continuità, con melodie affascinanti e racconti inconfessati come un libro improvvisamente aperto.

Archi come nella strumentale Just Woods e sperimentazioni si intrecciano nei brani che si susseguono dolcemente, sempre con quell’andante malinconico e riflessivo pregno di bei testi e musiche docili. A Costo di Sbagliare ci regala probabilmente uno dei migliori momenti del disco, altalenando la chitarra acustica con il tappeto di tastiere che enfatizzano il brano.

A conti fatti, è uno di quei dischi ben curati da ascoltare non solo Nel Posto Giusto, ma anche al momento giusto, prendendo atto che abbiamo tra le mani un lavoro grondante di emozioni avvolte da un climax sonoro assolutamente profondo ed interiore.

 

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Luca Paisiello
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