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I maiali: Cvlto

Il noise e l'hardcore non sono un'esclusiva delle produzioni americane e I Maiali con Cvlto lo dimostrano con durezza e fierezza.

I maiali

Cvlto

(Overdub Recordings)

noise rock

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recensione i maiali cultoCi sono band che trascorrono anni dentro cantine buie e umide in cerca di un proprio sound. Poi magari succede che qualcuno li noti, li porti in studio, gli offre un contratto e da quel momento si entra in una spirale che può essere molto rischiosa. Può snaturare la band, può portarla verso suoni molto distanti dalle origini, può cambiare connotati e look e infine ci sono band che invece, nonostante tutto, fanno l’esatto contrario: se ne fregano e vanno avanti per la loro strada, è il caso de I Maiali.

La band esiste dal 2016 e sin dall’inizio della loro carriera ha messo subito in chiaro due cose che li ha ben distinti nel panorama nostrano: la prima è di riportare il rumore nelle vite degli ascoltatori e la seconda che il grafico che curerà il loro packaging è un individuo che si fa chiamare Coito Negato.

Tutto chiaro? Abbiamo inquadrato una band con gli attributi e il loro ultimo lavoro Cvlto uscito fa per la Overdub Recordings ne è la prova ufficiale della loro genuinità e originalità.

Già sul finire dell’anno scorso, la band aveva pubblicato il singolo Ave che aveva fatto da apripista all’album che sarebbe stato pubblicato da lì a poco.

Un album che dura poco meno di mezz’ora ma che ti trascina dentro un mondo dove troviamo il noise rock alla Marlene Kuntz e l’hardcore alla Linea 77. Ma è la voce Francesco Foschini quello che ti rimane più impresso. Una voce rabbiosa, spesso effettata alla Marilyn Manson, che ti entra dentro e che scava sotto pelle interrogandosi sulla divinità (come nella canzone Cvlto), sull’oscurità in Abbandono o sulla relazione tra umano e animale in Carne che, a mio parere, rimane l’episodio meglio riuscito di tutto il lavoro.

Insomma ci troviamo di fronte ad un lavoro molto nichilista, un prodotto con un sound scuro e a tratti oserei dire satanico, ma nonostante un lavoro molto interessante nel panorama italiano a dimostrazione che un certo genere si può fare, e anche bene, nel nostro paese che non ha nulla da invidiare alle mega produzioni d’oltralpe.

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Michele Larotonda
Michele Larotonda

Michele Larotonda nasce a Potenza nel 1977, ma vive e lavora a Milano.
Scopre la sua passione per la scrittura durante i dieci anni trascorsi a suonare in una band in cui ricopre il ruolo di cantante e autore dei testi. Decisivo poi l’incontro con l’associazione culturale Magnolia Italia, grazie alla quale frequenta corsi di scrittura creativa e si avvicina al cinema scrivendo e realizzando cortometraggi che hanno avuto visibilità in alcune rassegne specializzate.
Scrive sulla rivista letteraria Inkroci, occupandosi di recensioni musicali, e sul blog letterario Sul Romanzo, dove recensisce libri. Ha pubblicato i libri “Sai Cosa Voglio Dire?” e “Il fascino discreto della Basilicata”.
“Il Sognoscuro” è il suo primo romanzo.

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