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Human Colonies: Cloudchaser and old songs

In attesa del loro secondo album, gli Human Colonies ci regalano un EP con un inedito e 3 vecchi brani riarrangiati in chiave shoegaze/noisepop, generi ormai diventati la loro cifra stilistica.

Human Colonies

Cloudchaser and old songs

(MiaCameretta Records/Lady Sometimes Records)

shoegaze, noise pop

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Human Colonies_Cloudchaser and Old Songs EPMidnight Screamer, il loro primo full length, ha attirato l’attenzione della stampa specializzata. E a giusto titolo. Non solo perché gli Human Colonies sono portavoce di un genere abbastanza di nicchia in Italia, ma soprattutto perché lo fanno con un gusto e un tocco squisitamente personale. Nell’attesa di scoprire che direzione prenderà la loro musica, il terzetto pubblica l’EP Cloudchaser and old songs.

Cloudchaser and old songs contiene 4 tracce: l’inedito Cloudchaser e 3 “old songs” estrapolate dai primi due demo della band, completamente riarrangiate e reinterpretate. Una quindicina di minuti dominati da riverberi e chitarre distorte, che si contrappongono alla dolcezza di un cantato denso e corposo.

Abbandonata l’attitudine post-punk dei primi demo, gli Human Colonies abbracciano lo shoegaze (che interpretano magistralmente in Cloudchaser) e il noisepop (Body), lasciando che siano le chitarre distorte (S.J.) e gli echi indie-rock a parlare.

Cloudchaser and old songs  è un appetitoso e stuzzicante antipasto. Non resta che attendere la portata principale, che si preannuncia da acquolina in bocca.

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Simona Fusetta
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