Hope Sandoval and the Warm Invention
Until The Hunter
(Tendril Tales)
indie-folk, dream-folk
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Quello che sarebbe potuto essere e quello che invece è. La nuova fatica di Hope Sandoval and the Warm Invention, Until The Hunter, sarebbe potuta essere una magnifica escursione in territori ipnotici, cinematici, quasi psichedelici, con tinteggiature ambient: la lunga traccia d’apertura Into the Trees.
Invece, dalla seconda traccia in poi… diventa ed è qualcosa di ben più convenzionale. Si badi bene, per quanto convenzionale può essere la magica voce dell’ex (?) Mazzy Star Hope Sandoval. Ma non si va troppo al di là di un convenzionale indie-folk con collaborazioni eccellenti (Kurt Vile in Let Me Get There e in tutto l’album Colm Ó Cíosóig, primo batterista dei My Bloody Valentine).
Atmosfere dreamy e più genericamente narcotiche segnano un po’ tutto l’album, di cui però l’andamento è piuttosto privo di sussulti, sia sonori e sia emotivi.
Si badi bene, la “nostra” sa bene come risultare sempre poetica ed ammaliante, ma Untile the Hunter sembra più una rimpatriata tra amici – tutti bravissimi, per carità – piuttosto che un disco frutto di un progetto ben meditato.
Gli amanti del genere andranno in brodo di giuggiole, seppure senza alcuna sorpresa (fatta eccezione l’eccellente traccia iniziale), chi invece cerca emozioni più o meno inedite rimarrrà piuttosto deluso.
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