Hey Satan
Orange Moon
(Cold Smoke Records)
stoner rock, hard rock
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https://youtu.be/75p9Si4kj_k
Orange Moon è il nuovo album di inediti pubblicato dagli Hey Satan, terzetto elvetico composto da Francois Barras (prima voce e chitarra), Laurent Macquat (voce e chitarra) e Frank Matter (batteria), dopo il debutto discografico omonimo nel 2017.
Cosa c’entrano il deserto e le strade polverose di Palm Desert, nel Sud della California, con la pacifica e formale Svizzera?
Probabilmente, dovremmo chiederlo ai tre ‘sciamani’ elvetici, che propongono 10 tracce dal sound vintage e multiculturale seventies, che rendono omaggio allo stile dei Black Sabbath e dei Led Zeppelin, filtrato attraverso un desert rock lisergico fatto di accordature basse e ronzanti tipiche del genere stoner degli anni ’90, quello dei Kyuss, dei Fu Manchu e degli Unida.
Gli Hey Satan, a dispetto del nome, non c’entrano assolutamente nulla con tematiche inerenti al satanismo. Il trio elvetico affronta, invece, argomenti legati all’universo, allo spazio, all’atmosfera, tematiche predilette dal genere stoner, il quale, a metà degli anni ’90, spostò la sua attenzione dal deserto alle stelle, ambienti ideali per raccontare storie di allucinazioni e trip mentali.
Il blues casalingo e casereccio di Housewife Blues e South is the new West ci proiettano nel profondo Sud degli Stati Uniti, attraverso il ritmo lento del Mississippi, tra ville coloniche e pomodori verdi fritti.
Golgotha Beach riflette sulla banalità del male, quel male che continua a crocifiggere innocenti nei numerosi Golgota contemporanei, mentre rimaniamo inermi, oggi, come duemila anni fa.
Brani come Show me your teeth, Fucker! e Prayers are for cowards sono parecchio debitori ai riff degli Audioslave ed allo stile dei The Cult di Sonic Temple.
Pline l’ancien, We salute you è un omaggio al celebre personaggio dell’antica Roma, Plinio Il Vecchio. L’unica reliquia esistente di quest’uomo straordinario è il suo cranio, che giace in una vecchia teca, dimenticato da tutti. Da tutti, ma non dagli Hey Satan, che gli hanno dedicato la copertina del disco: un cranio che indossa un casco da astronauta.
Orange Moon è stoner rock ruffiano, sinuoso, languido, con sfumature doom, ed uno stile più radiofonico e più coraggioso rispetto al debut album.
E come disse il vecchio Plinio: “Fortuna audaces iuvat”.
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