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Helker: Somewhere In The Circle

Un’iniezione di power metal da Buenos Aires: ecco gli Helker con Somewhere In The Circle. Cantavano in spagnolo, ora in inglese. Il cambio di idioma gli avrà fatto bene?

Helker

Somewhere In The Circle

(CD, AFM records)

power metal

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Helker- Somewhere In The CircleLa tedesca AFM records intraprende la meritevole azione di far conoscere al mercato europeo gli Helker .

Band di Buenos Aires, questi ragazzi incarnano perfettamente il modello del gruppo power metal, tanto potente e veloce quanto melodico.

La voce di Diego Valdez, già cantante dei pagani Skiltron, non vi lascerà dubbi: si tratta della rincarnazione di Dio. Ronnie James Dio, ben inteso.

Questa è la quarta produzione in studio della band, che sino ad ora ha prodotto testi in spagnolo. L’album in questione (Somewhere In The Circle) è scritto in inglese, con la collaborazione del produttore Mat Sinner. Una versione spagnola è stata destinata ai paesi dell’America Latina, circuito che ha permesso alla band di farsi le ossa sino a emergere.

Come ospiti troviamo l’ex Judas Priest Tom Owens e Ralph Scheepers, dei Primal Fear; entrambi presenti  in Begging For Forgiveness.

Le undici tracce sono tutte tirate ed energiche, esclusa la ballad Flying. La voce la fa da padrona, sostenuta da una sezione ritmica precisa e pulita, dimostrando di possedere versatilità, oltre che potenza. No Chance To Reborn rappresenta bene il campionario di Valdez.

Una sapiente alternanza di stacchi e accelerate carica costantemente l’orecchio dell’ascoltatore, come nella potente Wake Up.

Modern Roman Circus e Dreams rappresentano i pezzi più puramente catchy, messi ai margini dell’album per amaliarci.

Comprendo la scelta di voler rendere più appetibili gli Helker, cambiando loro idioma.

Paradossalmente però, trattandosi di un prodotto che non si caratterizza di alcuna novità rispetto al genere padre, questa scelta rischia di appiattire ulteriormente il risultato finale.

Ascoltando le produzioni in spagnolo non si nota nessuna perdita di forza. Forse no, ma forse i Rammestein cantando in inglese non sarebbero arrivati dove sono ora.

I tempi sono cambiati e molti consumatori hanno raffinato il proprio palato. Si potrebbe rischiare proponendo loro un piatto esotico, senza sofisticazioni.

 

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Dafne Perticarini
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