Guano Apes
Bel Air
(Cd, Columbia)
rock, hard rock
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Avevano vissuto una stagione di popolarità verso la fine degli anni ’90 e a cavallo con gli anni zero, i Guano Apes. Grazie a un’energia grezza che trovava in quel periodo un humus più che fertile. Oltre dieci anni dopo, ecco che ci troviamo tra le mani Bel Air, quarto album da studio della band tedesca, che arriva dopo uno scioglimento e una reunion. Non è certo un ritorno di fiamma, e le tracce di Bel Air sollevano più che altro perplessità, e forse denotano una certa dose di spaesamento e di necessità di riassestarsi in una rinnovata fase della carriera del gruppo.
E’ un disco che si può facilmente ascoltare e digerire (e non è detto che sia un fatto positivo), con una produzione e confezione tirate a lucido (forse un po’ troppo) e amalgamate con elementi elettronici che rendono Bel Air forse ancora meno distinto; sembra cercare di inseguire i gusti del pubblico invece di proporre delle caratteristiche definite e personali. L’album vuole mantenersi in equilibrio tra il passato dei Guano Apes, evocato, specialmente nella seconda parte dell’album, dall’aggressività, pur smussata, di brani come Tiger e Fanman e una veste quasi pop e elettronica che non brilla per efficacia – un esempio su tutti Sunday Lovers, che apre l’album.
I punti forti dell’album sono comunque una una produzione di buon livello e una notevole scorrevolezza, tale da riuscire a raggiungere uno spettro di ascoltatori molto ampio, come dimostra Oh, What A Night, il primo singolo estratto dall’album; la voce carismatica di Sandra Nasić, soprattutto nelle parti meno melodiche; ritmi sostenuti che mantengono un filo rosso di tensione nel corso dell’album.
La band sarà al Sonisphere di Imola il 26 giugno, e in autunno ha già due date programmate nel nostro paese, a Roma e Milano, rispettivamente il 23 e 24 ottobre.
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