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GodWatt Redemption: The Rough Sessions

The Rough Sessions contiene materiale esplosivo a base di hard e stoner rock influenzato dagli anni ’70, fresco, vivace e dalle molte sfumature

GodWatt Redemption

The Rough Sessions

(Cd, Autoproduzione)

hard rock, rock

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godwatt redemptionSono nati nella provincia di Frosinone nel 2006 i GodWatt Redemption, e da lì hanno portato alla luce uno stoner rock corposo e solido; con The Rough Sessions, la loro nuova opera autoprodotta, si presentano con un album ispirato e ben suonato, che regala poco più di un’ora di suggestioni ora scure, ora festose, alimentate da ritmi rapidi e sinuosi e chitarre potenti, ripiegate e lanciate su piani di volta in volta differenti.

Le esplosioni sporadiche e a sorpresa, i ritmi che si fanno repentinamente aggressivi e aspri, gli accenti vagamente psichedelici guidano i primi due brani dell’album (The Meeting e Last Freight). Una sterzata più aggressiva con il minaccioso Cobwebs, dominato da riffs ossessivi. Le sfumature nere di Three Open Doors fanno da contraltare al cilma festoso e frizzante di Brainsane.

Psychotria High è un bel brano strumentale che insinua una sottile ma persistente linea di malinconia a chitarre movimentate e quasi allegre. Appiccicoso e potente il successivo Hands Of Zelda, dove il fitto intrico di chitarre poggia su un pattern ritmico ossessivo, dando vita a un pezzo distorto e concitato.

A chiudere l’album l’intricato e rapido Paths Of Oblivion, e Circles, oltre nove minuti per un pezzo multiforme che inizia pesante e nero e in alcuni tratti si alleggerisce, dando spazio a brevi momenti più melodici, a ripetizioni ossessivi e note epiche verso la conclusione ultima, del brano e dell’album.

Album intenso, piacevole, con The Rough Sessions i GodWatt Redemption (terzetto composto da Moris Fosco, voce e chitarra; Mauro Passeri, basso; Andrea Vozza, batteria) creano un insieme che comunica energia, freschezza e tante suggestioni eterogenee, ben suonato e intenso.


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