Gli Sportivi
Fuzz Days
(Flue)
Fuzz’n’roll
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Fuzz Days, il nuovo album de Gli Sportivi, si apre con un suono distorto che cattura l’attenzione. È il “gorgheggio” di Lorenzo Petri, chitarrista e compositore del gruppo, che fa letteralmente vocalizzare la sua sei corde.
L’altro membro del duo è il batterista, Nicola Zanetti, che definisce i suoi tamburi “apocalittici”.
Con tutto il casino che fanno è difficile credere che siano soltanto in due, ma tant’è. Il loro motto è particolarmente calzante: ”So loud, so raw, so real. Just 2 people!”.
Il disco ha 11 tracce, di cui 5 strumentali. La band le spiega ponendo l’accento sul fatto che “la voce è sostituita da suoni che parlano ed i tamburi spostano le montagne”.
Tutte le musiche e i testi sono opera dello stesso Lorenzo, rigorosamente in English.
E, ancor più rigoroso, è stato l’approccio molto diretto alla registrazione, avvenuta all’Artigian Studio. Pensate che la loro maniacalità arriva al punto che, il loro vecchio pezzo Gimme Gimme Your Hand, lo incisero addirittura su un vinile rosso da 7” (il vecchio 45 giri), proprio per la ricerca estrema di un suono autentico.
Sono sempre loro a svelare come “il disco è reso puro dalla registrazione in presa diretta su nastro, come se fosse un live d’altri tempi, suonato d’impeto, che dice un no secco all’editing per immortalare tutte le emozioni del momento”.
Largo uso degli strumenti più disparati, quindi, con l’unico comun denominatore di uno stile “old school” che, però, viene spinto all’estremo.
E in effetti il sound è molto grezzo e l’uso delle distorsioni più che abbondante lo rende ancor più cupo e pericoloso.
Alcune atmosfere trasportano, come quelle della coinvolgente Apocalypse Tomorrow.
The Mad Chopper è l’episodio più divertente perché l’armonia, se così si può definire il suono de Gli Sportivi, segue pari pari il titolo. Addirittura c’è un suono stridulo e lancinante che non riesco a decifrare e che sembra provenire da una falegnameria. Vado a indagare e l’arcano è presto svelato: si tratta del “bastone”, uno strumento costruito artigianalmente dal chitarrista Lorenzo, che ha una sola corda e il suono di una sega elettrica. Ma, oltre al concetto di “chopper” (letteralmente colui che taglia), anche il concetto di “mad” (pazzia) è ben sviluppato da un ritmo incalzante e frenetico condito da ghigni jokerini.
Loro sono così, senza regole e quasi sfacciati nella sperimentazione senza limiti. Fuzz Days è un disco ruvido e senza compromessi, da prendere o lasciare.
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