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Giorgio Canali e Rossofuoco: Undici Canzoni Di Merda Con La Pioggia Dentro

Giorgio Canali e Rossofuoco pubblicano un nuovo disco con Undici Canzoni Di Merda Con La Pioggia Dentro. Un album di Resistenza. Dell’anima. Sublime Giorgio.

Giorgio Canali e Rossofuoco

Undici Canzoni Di Merda Con La Pioggia Dentro

(La Tempesta)

alternative rock, canzone d’autore

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recensione Giorgio Canali e Rossofuoco- Undici Canzoni Di Merda Con La Pioggia DentroChe questo Paese non se la passasse bene Giorgio Canali e i Rossofuoco ce l’avevano già cantato nei precedenti album, e in particolare nel bellissimo Rojo dove chiudevano l’ultima traccia con “Come se avessimo bisogno di un’altra canzone di merda con la pioggia dentro”. E infatti eccone pubblicate addirittura 11. Sette anni dopo l’ironia di quest’uomo rimane inalterata, lo sguardo vigile sulla nazione e sulle persone che gli volano accanto, su tutto il resto che circonda la sua esistenza, sulle giornate che si riempiono da sole con la loro naturalezza.

Undici Canzoni Di Merda Con La Pioggia Dentro è il settimo album di Canali con i Rossofuoco, una band che anche in assenza di dischi inediti ha avuto una conturbante voglia di buttarsi ogni sera  sul palco con mostruosa energia. Vero che un nuovo disco mancava all’appello ma Giorgio si è ritrovato sempre con qualcosa da fare in questi ultimi anni, vedi la nostra intervista precedente. E poi capita che i brani scendano giù dal cielo.

Te la inizia a cantare sommessamente questa Radiottività, canzone che dà un’occhiata agli invidiosi e i razzisti e i prepotenti e i tiranni, per poi fregarsene altamente di tutto questo perché i suoi pensieri sono in realtà altrove, verso Lei e verso la Libertà. Siamo persone che non si pentono di continuare a sbagliare, di rifare tutto uguale, gli stessi errori. E quando Finalmente Piove, la pioggia prova a dare una rinfrescata alla nostra vita e sovviene il desiderio di rifare tutto con nuova lena. In questo Giorgio Canali ricorda un po’ il Leopardi de Il Sabato del Villaggio.

Pioggia protagonista di questo disco, dunque, come metterci al riparo da noi stessi per non bagnarci ulteriormente da scelte sbagliate, da persone sbagliate, da amori sbagliati. Ma anche pioggia che lava le ferite, i ricordi amari, le disillusioni, che regala quindi un nuovo inizio, facendoci gettare lo sguardo avanti, con positività.

Le canzoni di Canali hanno lo stesso fuoco di sempre, in alcune c’è questa armonia combattiva che abbiamo sentito spesso e ritroviamo in Emilia Parallela e Mille non più di Mille, con chitarre acide in una Danza della Pioggia e del Fuoco, ed altre che ricamano canzoni ritmate con grazia (Undici). Poi c’è il Giorgio romantico dei maldestri amori di qualche E Sta a Te fa e il Giorgio che ci saluta a fine disco straziandoci con un’armonica implorandoci “Mandate Bostik” all’indirizzo in sovraimpressione, per reincollare i pezzi di una vita dal passato difficile da decifrare. E anche questo, signori, è un album di Resistenza. Dell’anima. Sublime Giorgio.

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