Giardini di Mirò
Good Luck
(Cd, Santeria/Audioglobe)
post rock
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A cinque anni dall’uscita del precedente lavoro, i Giardini di Mirò sono tornati in studio in cerca di fortuna con questo nuovo di zecca Good Luck. Un album nato nella campagna emiliana di Correggio, tra ampi respiri di verde e vecchi casolari sullo sfondo.
Good Luck è un album di mestiere. Sonorità controllate e ripetutamente tenute a bada senza quell’impeto giovanile già abbondantemente perso con Dividing Opinions e ripreso solo parzialmente nella sonorizzazione della pellicola Il Fuoco nel 2009. I GdM appaiono adesso più oscuri e riflessivi, alternando brani dilatati a tracce decisamente (e felicemente perdibili) pop, con la title track che funge da spartiacque tra le due sensazioni.
Dopo l’inizio promettente di Memories, quasi una dilatata ninna nanna in chiaroscuro, Spurious Love fa presagire quale potrebbe essere il nuovo corso, portando verso una parte centrale dell’album sotto tono e meno convincente. Ma è nelle tracce più consone alle virtù del gruppo dove viene fuori tutta la classe della band emiliana.
La stupenda Rome dà la sensazione di una città spaesata, come una porto di mare immerso nella polvere del deserto per un pericoloso quanto stravagante connubio tra cantautorato e alchimie post rock. Ed è soprattutto nella traccia conclusiva dove riecheggia il vero marchio di fabbrica della band, con le sue sonorità compresse e rumorose, ma sempre con dolcezza.
Un lavoro forse riuscito a metà che, pur lasciando l’amaro in bocca in più di una occasione, sa regalare attimi di pura e meravigliosa poesia.
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