Gianluca Magri
Reborn
(Red Cat Records)
rock strumentale
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Quando si pensa a Cortina d’Ampezzo vengono in mente settimane bianche radical-chic, la fastidiosa snobberia dei frequentatori abituali, un presepe di casette che sembra essere un social network in carne e ossa, anzi in legno e mattoni, dove mostrarsi e ostentare ossessivamente. Un paesino di plastica insomma.
E invece anche a Cortina c’è un cuore che batte accanto alle piste e alle Porsche parcheggiate sui bianchi vialetti orpellati di ridenti conifere.
Gianluca Magri, originario di questo outlet montano, ce lo dimostra senza possibilità di equivoco con Reborn, un EP di cinque brani strumentali in cui sintetizza al meglio quel che è stato fin qui il suo percorso artistico.
Lui è un chitarrista che tra i suoi ispiratori cita Gary Moore, Joe Satriani, Leslie West, Led Zeppelin e Whitesnake. Per questo esordio è accompagnato da Diego Maioni al basso elettrico, Raffaele Fiori alla batteria e Lorenzo Mazzucco all’Hammond e alle tastiere.
I brani sono tutti rock oriented, qua e là con sfumature blues o accenni heavy. Ma a parere di chi scrive è il pezzo di chiusura, Atlas Bound, a sciogliere la neve con il suo prolungato arpeggio di chitarra acustica.
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