Gianluca Gill
Disco Quantistico
canzone d’autore
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La teoria quantistica parla di materia, radiazioni ed energia atomica, ma se spostiamo il discorso sulla musica e ci troviamo di fronte ad un artista come Gianluca Gill e al suo ultimo album Disco Quantistico si viene investiti da sentimenti come curiosità e timore.
Gianluca Gill è un cantautore siciliano di origine, ma cittadino del mondo che a distanza di quattro anni dal suo ultimo lavoro Chi ha ucciso Luigi Tenco?, si trasferisce a Berlino e pubblica un nuovo lavoro, un nuovo concept album dove affronta il tema della materia e del futuro che intitola Disco Quantistico.
Da buon siciliano, amante orgoglioso della propria terra, si rifugia in un palazzo settecentesco con la vista sul mare e sull’Etna insieme al suo gatto (che sarà immortalato per la copertina nda) e in seguito ad una conferenza con Jack Sarfatti (un fisico americano) e Franco Battiato sulla fisica quantistica, inizia a scrivere i primi brani.
La natura che ci circonda è strana, è caratterizzata da misteri che neanche la scienza riesce a spiegare, quindi il dubbio è o la fisica mente o non dice tutta la verità ed è lecito pensare che gli anni a venire saranno caratterizzati da uno sviluppo tecnologico che ci permetterà di registrare e condividere i propri sogni.
Da questa presa di coscienza l’artista si trasferisce a Berlino e più precisamente nella vecchia sede della radio popolare della DDR. Qui conosce il polistrumentista canadese Tim Gowdy specializzato in musica elettronica minimal e sperimentale che si incastra perfettamente con il cantautorato italiano. Il risultato è un disco sorprendente e variegato, un album con più anime e più colori dove Sicilia, Berlino, Canada, chitarre acustiche e drum machine danno vita a brani originali e che danno ancora qualche speranza alla musica d’autore italiana.
Tra gli episodi più riusciti dell’album c’è il brano di apertura Come in un disco di Franco Battiato dove Gianluca Gill riesce nell’impresa di comporre una canzone che sembra uscita proprio dalla penna del maestro Battiato, in particolare nel testo e nel recitato finale tipico di Manlio Sgalambro.
Fisicamente parla di un mondo futuro dove i sogni si possono registrare, conservare in una memoria on demand ed eventualmente spedire via mail. L’autore affronta il tema con una certa ironia, ma dal testo si intuisce che si tratta di una realtà non tanto allegra e anche un po’ da temere.
Ci sono brani che parlano dell’universo (Cerchi in uno stagno) di Dio (Bombe d’acqua) di reincarnazione (The cat is Both alive and dead) di hippy (Le scorie) e di riflessioni sociologiche sulle ruspe (Una particella), ma siccome siamo italiani e siamo romantici e innamorati, c’è anche il tempo per l’amore per una certa Valeria in Attentato.
Nel complesso è un lavoro interessante, originale (a parte qualche episodio che ricorda Brunori SAS), ben suonato e ben confezionato e sicuramente di questi tempi, fatti esclusivamente di rap, trap e similari, è una ventata di aria fresca per chi sogna il ritorna di un certo tipo di musica fatta con strumenti veri. La pecca è che non è certo un lavoro fruibile a tutti, un album che ascolteresti per rilassarti per intenderci, ma sicuramente, se sei in cerca di qualcosa di originale, Gianluca Gill è il nome che fa per te.
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