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Giacomo Sferlazzo: Quando Sono Assente Mi Manco

Giacomo Sferlazzo, cantautore e artista di Lampedusa, presenta il nuovo album Quando Sono Assente Mi Manco. Tredici canzoni volte a frantumare l’io attraverso molteplici livelli: quello artistico, spirituale e politico

Giacomo Sferlazzo

Quando Sono Assente Mi Manco

(Cd, De Dieux)

canzone d’autore

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Giacomo Sferlazzo, cantautore ed artista di Lampedusa, manifesta fin da piccolo il proprio amore per l’arte e comincia a suonare e dipingere da autodidatta. Nel suo lungo percorso artistico incontra musicisti ed intellettuali con i quali riesce a sperimentare sonorità elettriche inconsuete, esibendosi in diversi concerti. In seguito si dedica anche ad attività politico-sociali legate all’organizzazione di eventi culturali dove non manca una forte critica e denuncia. Partecipa anche a diversi concerti per promuovere le sue canzoni. Di notevole impatto fu il suo debutto a Londra nel gennaio 2010 presso il locale “Hope & Anchor”, dove sono passati autori del calibro di Amy Winehouse, Muse, The Libertines, The View.

Nel 2012 registra il suo nuovo album Quando Sono Assente Mi Manco, con la collaborazione di Jacopo Andreini, uno dei più geniali polistrumentisti d’Italia che ha curato anche la presa del suono e il mixaggio, Piero Spitilli, Claudia Cancellotti e Alessandro Maffei. Un album molto importante perché mette in luce il livello cantautorale dell’artista.

Il disco, Quando Sono Assente Mi Manco contiene 13 brani: 1.Quando Sono Assente Mi Manco, la title track, è una sonata pan-etnica che racchiude una delicata poesia di sottofondo; 2.Lenzuola Polvere e Caffè, è un noir con un accompagnamento che fa pensare al canto di Francesco de Gregori; 3.Sfilano, con uno stile folk acustico; 4.Tu e Io, si dischiude attraverso una brillante danza jazz; 5.La Luce; 6.Per L’Ultima Volta, brano con armoniose note di violino che contrastano la poesia della sua voce; 7.Mi Sono Camminato Addosso; 8.Ciao Ti Ricordi di Me? Sì Ma Non Mi Ricordo di Me, si sviluppa come una serenata stile Paolo Conte accompagnata dalla chitarra stile Fabrizio De André; 9.Ma Dov’è?; 10.Marzo 2012, è una sorta di ballata elettronica; 11.La Canzone dell’Amore Decadente, composta da una serie di sonorità dissonanti che sovrasta gli arpeggi folk e introduce la melodia della voce; 12.Ma Che Differenza C’E’ Tra una Caffettiera e Me con percussioni e accordi velati; 13.Sole e Baleno (Inno Anarchico), brano dalle sonorità punk eseguito con poca scioltezza e chiusura finale dai toni reggae.

Giacomo Sferlazzo oltre ad essere un musicista è anche pittore e poeta che trae ispirazione dalle cose più semplici: “A me accade di suonare e scrivere e stare bene, sentire qualcosa di grande, essere partecipe di un mistero, a volte mi capita di piangere mentre suono, e scrivo sempre non pensando al pubblico, non ci penso mai, forse perché in quei momenti sono io stesso spettatore di qualcosa che sta accadendo a mia insaputa, forse l’artista è colui che partecipa a un mistero e prova a comunicarlo”. È lo stesso Sferlazzo a dirlo che con questo suo ultimo progetto si posiziona indubbiamente tra gli artisti cardine del cantautorato italiano.

 

 

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Sonia Mengoni
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