Gabriele Lopez
Linee
(Luovo)
canzone d’autore
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A distanza di tre anni dall’ultimo disco, esce Linee, il nuovo lavoro discografico di Gabriele Lopez, cantautore romano, già al suo quarto album di inediti.
Linee è un concept album, interamente prodotto, suonato e arrangiato da Gabriele Lopez, autore dei 9 brani, nel quale ci rivela il passaggio a una seconda fase della vita, tra bilanci, gioie, dolori, delusioni e rinascite, come dichiarato dal cantautore stesso.
Un percorso interiore con il quale Gabriele ci racconta i sentimenti, l’amicizia, l’amore, la felicità, la tristezza e la bellezza, attraverso la ricerca di sonorità acustiche, folk pop di chiara matrice statunitense e anglosassone, con una musicalità raffinata, incantata, in stile Radiohead come nel brano di apertura Allo Specchio, in cui affiorano i ricordi, i lividi dell’anima, e tutti quegli scheletri che abbiamo nascosto bene.
C’è, dunque, il desiderio di tornare a respirare di Come Vuoi Tu, immaginando un presente ed un futuro migliori, senza voltarsi indietro, di allontanarsi da certi errori del passato. Forse, il pezzo più rockeggiante del disco, in cui emerge il bisogno di liberarsi da certi fantasmi, nella dolce utopia di avere il tempo di fermare il tempo.
Affiora questo voler tornare in armonia con la natura circostante ne Il Meglio di Me, che ricorda un pò lo stile di Carmen Consoli, in cui anche ciò che può sembrare niente può trasformarsi invece nella nostra parte migliore.
La rivincita nei confronti della vita che affossa i nostri sogni è il messaggio di Aspettami, a mio avviso il miglior brano dell’album, con un bel riff trascinante, vagamente Black Keys di Turn Blue.
Non è Mai Finita parla di noi come sabbia in balia delle maree dei nostri ricordi, di certi amori mai dimenticati del tutto, di quei sorrisi del passato che lasciano sempre un alone di amarezza e pentimento.
L’unica soluzione è affidarsi alla lucida follia, alla volontà di cambiare il copione sempre identico della nostra vita, di voltare pagina Lontano da Qui, coccolati da un suono caldo, rassicurante, morbido, simile a quello di Wheels dei Foo Fighters.
Balliamo anche noi, accompagnati dalla ritmica di Gabriele, nel suo Sogno Lucido, a ritmo lento, senza tempo, soli in mezzo a milioni di persone, oltre gli ostacoli del cuore, come cantavano Elisa e Ligabue, attraverso la voglia di cancellare tutto quel logorante Gioco d’Inganni del passato, fatto di silenzi e scelte sbagliate.
Il disco si chiude con Your Silly Song, l’unica canzone con il testo in inglese, scritto dall’amico e regista Leonardo Ferrari Carissimi, che nello stile ricorda lo Sting solista.
Linee traccia un confine nuovo, delineato attraverso una sensibilità a tratti malinconica e smarrita, a tratti raggiante e spensierata. Abbiamo aspettato, e ne è valsa davvero la pena.
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