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Frightened Rabbit: Painting of a panic attack

Quinto disco per gli scozzesi Frightened Rabbit, Painting of a panic attack, 15 tracce di indie rock macchiato di folk che firmano una bella pagina di musica

Frightened Rabbit

Painting of a panic attack

(Canvasback)

indie folk

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Frightened Rabbit- Painting of a panic attackDopo il folgorante Pedestrian Verse di tre anni fa, arriva alla quinta fatica discografica il quintetto scozzese dei Frightened Rabbit, Painting of a panic attack, un solido quindici takes di indie rock tinto di folk registrato interamente a LA ma di americano non ha nulla, piuttosto le tonalità grigio iridescenti della propria terra d’origine, elettrico e brume mattutine in un bellissimo panorama indie senza confini.

Prodotto insieme ad Aaron Dessner dei National, l’album non ha nessuna urgenza d’espressione, ma una raccolta di ballate tremolanti Get out, Still want to beh ere, Little drum, Blood under the bridge, armonie elettrico/acustiche con garbo e una grazia di racconto di base che vale oro per quel che “pesa”, tutti ingredienti intersecati a piano, filamenti elettronici, piccole coralità goliardiche Woke up hurting e una poesia che non si nasconde mai, emerge altisonante in tutte le proprie grazie 400 Bones, Lump street, Die like a rich boy.

I fratelli Hutchison che dirigono il tutto se ne escono con un nuovo lavoro che “evolve” la caratterialità d’insieme, una massa di tracce ognuna più bella dell’altra, una fila di perle di qualità eccelsa che non solo va a firmare una stupenda pagina di rock, ma anche una storia di note perfettamente in linea con il buon gusto musicale.

 

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Max Sannella
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