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Fratelli Calafuria: Musica Rovinata

Con Musica Rovinata i milanesi Fratelli Calafuria ripropongono il loro personale melting-pot di rock, punk, funk, noise, jazz, no wave ed elettronica, condito di humor surrealista e uno spirito artistico genuinamente anarchico

Fratelli Calafuria

Musica Rovinata

(Cd, Massive Arts)

alternative-rock, electro-punk

[starreview tpl=16]
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fratelli-calafuria_musica-rovinataAnarchici musicali dotati di uno spiccato humor surrealista, i milanesi Fratelli Calafuria ci propongono la loro Musica Rovinata, secondo album, dopo l’adrenalinico debut Senza titolo – del fregarsene di tutto e del non fregarsene di niente (2008) e l’EP più sperimentale Altafedeltàpaura.

Il personale e schizoide melting-pot di rock, punk, funk, noise, jazz, no wave ed elettronica è rimasto sostanzialmente immutato, e Andrea Volontè e Paco Vercelloni si divertono come sempre a comporre collage musicali estemporanei e istintivi, schegge di consapevolezza metropolitana che, con piglio terrorista, sconquassano sicurezze stilistiche e limiti di genere, senza preoccuparsi di chiamare in causa i soliti Zappa e Patton.

Musica Rovinata, per non sbagliarsi, si apre con Pezzo Giallo, due minuti di furia punk-core che giustamente introducono il concetto espresso, con un pizzico in più di melodia, nella successiva, ficcante chiamata alle armi, Fare Casino.
Ma chiaramente la centrifuga musicale impazzita dei Fratelli Calafuria non conosce confini, e un pezzo come lo stralunato e ironico Disco Tropical (featuring  Dargen D’Amico) ne è la dimostrazione palese.

Fra il loro ormai convenzionale stile senza stile di Bello, e l’anthemico beat electro-rock di Pulsantoni, la band si dimostra davvero a suo agio in ogni contesto, lento e melodico (Loretta) o veloce e aggressivo che sia, risultando convincente e coinvolgente, così come le lyrics surreali di Andrea Volontà.

C’è una grande lucidità, dietro l’apparente follia non-sense di questi brani (su tutti lo sperimentalismo vintage de Ilfattodeicdincantati), e il lavoro tecnico-compositivo d’equipe che sta alle spalle di Musica Rovinata parla chiaro, attraverso nomi molto rilevanti, nell’attuale panorama alternative tricolore (Giulio Ragno Favero de Il Teatro Degli Orrori e Moreno Ussi de La crisi ospiti alle pelli, Jack Garufi, Bicio Grenghi e Ivo Grasso in cabina di regia).

Tanta adrenalina e divertimento animano l’incedere schizzato e trasversale di questi brani, pasticciati e rovinati come potrebbe esserlo un quadro cubista agli occhi di un Courbet, ma in realtà perfetti e ordinati, nella loro originale “calafuria” iconoclasta.

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