Fausto Rossi
Blank Times
(Cd, Interbeat)
canzone d’autore
__________________
Fausto Rossi è un pezzo di storia della musica italiana, di quella musica che non è mai stata mainstream ma ha influenzato buona parte delle band della scena indie rock attualmente in circolazione.
Sin dal suo esordio nel 1978, l’artista di Sacile ha sperimentato giocando con la new wave inglese e le nuove tendenze contemporanee americane.
Una manciata di album in tanti anni di carriera, quasi a non voler sprecare suoni e parole a favore di un business del quale non si è mai sentito parte. Un songwriter capace di reinventarsi continuamente, di allontanarsi da tutto e da tutti, sia fisicamente sia prendendo le distanze dai proprio trascorsi, ma che ha ancora tanto da dire. E lo fa con un album, Blank Times, che è quasi un ritorno alle origini.
Blank Times si discosta da quanto pubblicato ultimamente da Fausto Rossi. Dopo aver combinato influenze diverse, in queste dieci tracce torna alla semplicità di basso, chitarra e batteria, per dare risalto a testi densi e ispirati, cantati in inglese e in italiano. C’è un perfetto equilibrio nella scelta delle due lingue, continuità nelle sonorità adottate per i brani, eleganti ed efficaci in ogni singolo passaggio.
Un excursus musicale che risente dell’influsso dei grandi classici inglesi e americani, ma si radica profondamente nelle tradizione cantautorale nostrana. In passato Fausto Rossi è stato definito il Bowie italiano, e non a torto: difficile non pensare ad artisti come il Duca Bianco e Lou Reed in pezzi come Stars e The Hill. Anche se tali influenze sono chiare nelle atmosfere volutamente vintage, ciò che traspare è la certezza di essere al cospetto di un musicista navigato, dalla vasta e solida esperienza, che comunica la sua visione onesta e cruda del nostro agonizzante contesto sociale.
Le parole sono mantra potenti. I write aloud è una lettera aperta in chiave blues; Il vostro mondo, più greve e dark, ci mette davanti alla dualità della nostra realtà, oltre che a una scelta di non appartenenza. Non ho creduto mai si concede un’incursione nella psichedelia, prima di salutarci con Down down down, una ninna nanna blues dai toni sussurrati.
Blank Times è uno di quegli album consolatori, che ti fanno riconciliare con la musica italiana, che ti ridanno speranza sapendo che ancora ci sono artisti che scelgono di dire no a un establishment che omologa e toglie consistenza e spessore. Che sanno conquistare senza ricorrere e sovrastrutture, solo con la semplicità, che a volte è estremamente più potente di un muro di chitarre.
[amazon_link asins=’B004TF3AWM,8897389155,B008C7XQEA,B0041KJAII,8816413182,B00E8KC4AC,B008D30JRK,B00RVP2LLI,8878271837′ template=’ProductCarousel’ store=’rock02-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ c202ceec-1437-11e7-9c90-01362d9c8792′]
Gli ultimi articoli di Simona Fusetta
- Generic Animal: recensione di Il Canto dell'Asino - November 25th, 2024
- Coldplay: recensione di Moon Music - November 21st, 2024
- Malice K: recensione di Avanti - November 11th, 2024
- Fantastic Negrito: Son Of A Broken Man - November 6th, 2024
- The Armoires: recensione di Octoberland - October 11th, 2024