Fausto Bisantis
From the Aisle Graig
(Cd, Lanterecords)
rock progressive
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Un pezzo di musica che avrei tanto piacere d’ascoltare ondeggiando su una barca che partendo da una sponda d’un lago del nord Europa si dirige tranquillamente verso la sponda opposta, è di certo Two Swans from the Aisle Graig, brano che fa da prologo, e in una sua variante anche da epilogo, all’album d’esordio del pianista-compositore catanzarese Fausto Bisantis, From the Aisle Graig. Le doti musicali del nostro sono fin troppo chiare per non dedicare a questo album un ascolto attento, nonostante gli inevitabili limiti che una produzione indipendente da una parte, e un tantino di inesperienza dall’altra, spesso portano con sé.
Anacronistico può dirsi il primo esito discografico di Bisantis, tutto proteso verso un genere musicale quasi non più praticato, ma di fondamentale importanza in quello che fu il processo di emancipazione della musica rock dalla forma canzone standard verso forme più complesse ed elaborate. Il Bisantis va dunque recuperando quelle cifre stilistico-compositive proprie del rock-progressive, come spiega lui stesso nella descrizione che fa del suo lavoro: “L’album si affaccia volontariamente nell’universo di quel mondo etereo che ha saputo unire la struttura fisico-acustica del rock con la forma della sinfonia classica, chiamato progressive”.
Insomma, un inizio dalle grandi pretese quello del nostro che, a volte, non manca di soddisfare le premesse, in altri casi invece non giunge, nonostante le grandi buone intenzioni, all’esito sperato. Fare da solo infatti quello che in altre circostanze e situazioni veniva fatto da intere band, formate peraltro da musicisti di spessore unico, può a volte risultare essere pura utopia, a meno di non possedere un’ incredibile dote compositiva e tanti tanti anni alle spalle di studio approfondito della composizione.
In generale questo è un album che merita tutto il mio apprezzamento, innanzitutto per il coraggio di fare cose che oggigiorno si crede siano finite da tempo, e poi per brani come C.A.R., vera perla del disco, brano della durata di 6’45” (poca cosa di fronte agli 8’09” di Electra’s Suite e agli 8’48” di Metamorphosis) che spazia tra sonorità “medievaleggianti”, con un flauto che intona delle frasi bizzarre quanto boscaiole, e il vero rock progressive, per non tralasciare un blues di grande effetto e ritmo che prelude alla chiusura del brano stesso.
From the Aisle Graig è una chiara risposta alle mode musicali, un volersi emancipare dai cliché per recuperare ciò che di meglio lo scorso secolo aveva offerto nell’universo della musica rock, ossia il rock progressive!
Per ascoltare l’album di Fausto Bisantis vai al sito www.lanterecords.it
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