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Elevators to the Grateful Sky: Nude

Il terzo LP degli Elevators to the Grateful Sky mantiene le aspettative nei confronti della ormai collaudata band palermitana grazie ad un groove distorto e melodico.

Elevators to the Grateful Sky 

Nude 

(Sound-Effects)

hard rock psichedelico, stoner

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Elevators to the Grateful SkyNude è il terzo disco di inediti per i palermitani Elevators to the Grateful Sky: un album che racchiude influenze di diversi generi, dal rock blues psichedelico degli anni ’60 e ’70 (non a caso il monicker della band ricorda un mix tra i 13th Floor Elevator ed i Grateful Dead), passando per il rock alternativo di fine anni ’80, fino al doom metal ed al rock stoner degli anni ’90.

L’impeto di Cape Yawn del 2016 si è trasformato in una composizione più equilibrata, più matura, più poliedrica, pur rimanendo fedele alla loro linea, per una delle band più interessanti del panorama rock italiano underground.

Gli Elevators to the Grateful Sky, del frontman e leader Simone Di Girolamo, si mettono a Nudo: rivelano la loro vera essenza, senza veli, senza maschere,  scendendo nell’abisso delle emozioni più intime e terrificanti.

Il sound lungo ed ipnotizzante dei Cactus, mescolato ai riff wah wah dei Black Sabbath, filtrato attraverso il noise ronzante dei Corrosion of Conformity ed il desert rock dei Fu Manchu.

Questo è quello che ci attende all’interno delle 11 tracce di Nude, album anticipato dall’uscita dei primi due singoli, Song for July  e Insects in Amber.

Song for July, con un cantato simile a quello dei Tool, è una dedica ad una donna, oppure ad una stagione della vita, che porta via le ferite del suo passato, del suo inverno, per rinascere in una nuova stagione. Non a caso, la copertina del disco raffigura proprio le spighe di grano, l’estate, ed il lupo, l’inverno.

Insects in Amber racconta di come ci si sente a ritrovarsi sospesi nel tempo, proprio come quegli insetti sopravvissuti per millenni, intrappolati e fossilizzati nella resina dei ciondoli fatti con l’ambra.

Gli Elevators descrivono, in parte, la condizione dell’essere umano al giorno d’oggi, immerso in un contesto sociale problematico, nel quale è sempre più difficile poter scegliere, come nel brano Beggars Can’t Be Choosers. 

Night’s Out e Trembling Watermoon sono invece due ballad acustiche strumentali, arpeggiate, con echi psichedelici anni ’70 e melodie rilassanti che trasmettono intimità, solitudine e la magia dei paesaggi lunari descritti da Asimov.

Il terzo LP degli Elevators to the Grateful Sky mantiene le aspettative nei confronti della ormai collaudata band palermitana, grazie ad un groove distorto e melodico che si estende dalle lande costiere di Bagheria fino a raggiungere l’entroterra solfureo delle miniere di Caltanissetta.

 

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Andrea Musumeci
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