Duracel
L’ora D’aria
(IndieBox)
punk-pop
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C’era una volta il punk rock, quello riottoso dei Clash, quello anarchico dei Sex Pistols, ma anche quello che ruota attorno al concetto di “fun”. Come fu per i Ramones, questa è anche la parola chiave della band veneziana Duracel, giunta al decimo anno di carriera festeggiato con questo quarto album in studio.
Ne L’ora D’aria a trionfare sono le storielle adolescenziali che hanno per tema scuola, amore, bar, concerti e spiaggia. Ma purtroppo l’immagine che viene fuori ascoltando le 13 tracce è quella che a cantare sia un gruppo di quindicenni con la foga di ottantenni. La band non risulta minimamente credibile, e non trapela neanche un messaggio (se davvero c’è realmente un messaggio dietro la loro musica).
La voce ruffiana va a braccetto con un sound fatto di riff di quarta mano (ma d’altronde chi è venuto dopo i Ramones ha riciclato i loro riff). Svilita anche la vera essenza punk rimane solo un cumulo di brani che hanno per denominatore comune la banalità e il riciclaggio, con melodie pop che spesso fanno sorridere.
L’ora D’aria sembra piuttosto il prodotto di un gruppo di adolescenti annoiati che fanno cover poco convincenti. Inoltre la qualità dei testi non si addice a dei trentenni come i Duracel.
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