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Drunken Butterfly: Epsilon

I Drunken Butterfly ritornano alle origini: suoni cupi e rumori industriali calati in uno scenario apocalittico dove la melodia non trova pace

Drunken Butterfly

Epsilon

(Cd, IRMA Records)

electronic, industrial rock, experimental


Drunken Butterfly- EpsilonEpsilon è un concept album dei Drunken Butterfly che critica la società post industriale. Sono temi già affrontati da band di culto come Pere Ubu e Throbbling Gristle, e recentemente anche dagli italiani Cybersadic.

Di provenienza maceratese, la band (il cui nome richiama l’omonima canzone dei Sonic Youth) è già al quinto disco in dieci anni di carriera. Si tratta di un ritorno alle origini in termini di sonorità: suoni e voci distorte, rumori industriali, synth cupi, atmosfere apocalittiche associate a testi crudi sono gli elementi caratteristici della loro musica. Tutto questo permette di associarli a gruppi prettamente industrial come gli Einstürzende Neubauten, e ad altri più vicini all’elettronica come i Nine Inch Nails.

Il titolo dell’album, Epsilon, è un omaggio al celebre scrittore Aldous Huxley e al suo romanzo fantascientifico Il Mondo Nuovo, notevole fonte di ispirazione per il gruppo. Nel libro l’umanità è divisa in caste, ed epsilon appunto rappresenta l’ultima casta in ordine di intelligenza che adibisce perciò a mansioni umili. I testi dei Drunken Butterfly sono focalizzati sul condizionamento della morale e del pensiero, operato dai mass media, sulle attività del cittadino controllate dalla politica, sulla libertà individuale come scelta autonoma: ne scaturisce un triste affresco della società attuale.

Sul piano musicale i testi vanno a nozze con scenari apocalittici, elettronica opprimente, cadenze metallurgiche: in questo perfetto matrimonio prevale però la musica sulle parole.

Nella prima traccia che apre l’album, Epsilon, sono riassunti temi e sonorità della loro opera. Si parla dell’eugenetica di Huxley, del controllo delle nostre vite che George Orwell aveva descritto nel celebre romanzo 1984 (altra ingente fonte di ispirazione per l’album). Su ritmi ossessivi di synth, percussioni industriali e suoni  cupi, la voce (paranoica e distorta) recita frasi chiave come “la guerra è pace”. “la libertà è schiavitù”, “l’ignoranza è forza”. Non sono altro che frasi usate come slogan dal regime totalitario del libro di Orwell.

In Danza raccontano a modo loro la storia del Minotauro e di Arianna, trasformando il lieto fine originale nella macabra uccisione della fanciulla. Il suono è distorto, il ritornello è possente: nel brano vengono usati anche vetri rotti.

In Piccolo Dio (dedicata all’inettitudine e all’egoismo dei politici) il basso martellante e il synth quasi maestoso lasciano il passo ad una chitarra messa più in evidenza.

Con Istambul si giunge al primo brano strumentale del disco: droni che fanno da sottofondo ad una melodia lenta e paradisiaca di pianoforte.

Risacca è la disperazione che prova una persona dopo una storia d’amore finita. Il basso è potente, con la base elettronica e un ritornello violento. Il testo è l’unico che si distacca un pò dal tema del controllo totalitario del Grande Fratello di Orwell: nel romanzo infatti sentimenti ed emozioni vengono repressi dal sistema e reputati contrari al dovere sociale.

Alice ritorna inizialmente su territori più morbidi, ma poi la chitarra emette suoni distorti che accompagnano il ritornello paranoico. Alla fine rimangono solo stridolii e feedback, che innescano un ritmo siderurgico a chiudere il pezzo.

Asfalto con il suo ritmo meccanico e il synth è un brano ballabile, ma è una danza macabra in un contesto apocalittico.

Chiude il disco Cinematic, secondo brano strumentale: è una landa desolata apparentemente tranquilla, poi rumoreggiata da droni e feedback.

Epsilon è un buon disco sia a livello sonoro che concettuale: i Drunken Butterfly sono ben lontani appunto dalla povertà musico-tematica del nostro paese. Semplicemente hanno ambizioni artistiche maggiori rispetto ai loro colleghi.


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