Deuxvolt
s/t
(Cd, Autoproduzione)
industrial, gothic, elettronica, techno
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Dualità. Quella tra la formazione classica di Olympia e Zerohm e quella “moderna” di Shade e Just, quella tra un piano e un sintetizzatore, tra melodia e rumore.
Dualità è ciò che rende singolare l’album d’esordio dei Deuxvolt. Anzi il demo, come viene presentato dalla band, una raccolta di pezzi grezzi che hanno bisogno di essere rifiniti, a cominciare dalla produzione.
Nonostante l’etichetta il lavoro dei quattro non va sottovalutato. Sembra infatti che il gruppo sia riuscito a trovare la formula per far funzionare insieme esperienze musicali diverse e apparentemente opposte, che qui sembrano incastrarsi alla perfezione sfociando in un industrial-gothic con una forte componente classica: martellanti beats elettronici che impattano e si fondono con le cupe melodie di un violino, piano o clavicembalo che sia, la voce eterea di Olympia spesso affiancata da quella più aggressiva di Shade.
Il fine ultimo dei brani stando alle parole dei Deuxvolt è far ballare e divertire chi ascolta. E’ anche vero però che non si può passare con leggerezza sopra le liriche, colte, ricche di rimandi culturali e storici: I Fiori del Male di Baudelaire (Breathless), 1984 di George Orwell (God Of Himself), l’Inferno di Dante (The Descent), Profondo Rosso di Dario Argento (Equinox, riadattamento del brano dei Goblin), il secondo conflitto mondiale (Bullets For You).
Musica per ballare quindi, ossessiva e ipnotica. Testi da ascoltare o, perchè no, leggere, suggestivi e affascinanti. Dualità.
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