Death SS
Resurrection
(Cd, Self)
metal, horror rock, hard rock
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Il 6 giugno uscirà Resurrection: nel nome la definizione del progetto. Sì, perché i Death SS sembravano aver concluso il loro ciclo trentennale con l’ultimo album e l’apertura del settimo sigillo.
Ma Steve Sylvester lo dice chiaramente dalla prima traccia, Revived: “I’m coming back!”.
Nuovo ciclo, nuova corsa, davvero sfrenata in questo caso.
Riguardo i temi, c’è una certa alternanza, con 6 delle 12 tracce scritte per film o progetti televisivi (qualche accenno ce l’avevamo già dato qui). Di questi The Darkest Night e Eaters sono i più divertenti ed energici. Quello con il soggetto più accattivante, anche nel video, è Ogre’s Lullaby.
I restanti brani girano intorno all’altro tema caro alla band: l’occulto e lo studio dei lavori dell’esoterista Ailester Crowley. Si tratta di inni a Pan e Dionisio, dove viene ripreso il concetto della volontà dell’uomo come unico metro di misura nella vita (the power of the will), che culminano nella lunga suite, in cui ha suonato una vera orchestra, intitolata The Song Of Adoration.
Una nota particolare va alla copertina, altro tributo alle passioni di Steve Sylvester: il fumetto erotico anni 70, qui interpretato per l’album dal fumettista Emanuele Taglietti, autore di molti titoli oggi di culto tra i fans del genere.
L’album è stato autoprodotto in tutta calma. Solo il mastering è stato affidato a mani estranee: i Chartmakers studios del finlandese Svante Forsback (Rammstein).
L’opera dei Death SS è musica da vedere: da tradurre in immagini ed atmosfere. Ogni canzone richiede il suo spazio e la giusta scenografia. Siamo curiosi di sapere cosa s’inventeranno per le future performance live.
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