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Daniele Sepe: The Cat With the Hat

Quella di Daniele Sepe è musica fusion, che oscilla tra tammurriate napoletane e la passione delle canzoni popolari sudamericane. Jazz Blues suonato nei peggiori bar di Caracas.

Daniele Sepe

The Cat With the Hat

(MVM)

Jazz Blues Latino-americano

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Daniele Sepe- The Cat With the HatThe Cat With the Hat è il ventottesimo disco di Daniele Sepe, sassofonista e compositore napoletano, conosciuto anche con il soprannome di Capitan Capitone.

Il “Gatto con il cappello” è un chiaro omaggio, affettuoso ed ossequioso, a Gato Barbieri, noto sassofonista argentino, scomparso pochi anni fa.
Non un disco di cover, ma piuttosto una selezione di brani che avrebbe potuto suonare Gato Barbieri stesso.
L’intenzione, come dichiarato da Sepe stesso, era quella di fare un album su Frank Zappa, ma poi si è reso conto che è strapieno di omaggi a Zappa, mentre nessuno si ricorda mai di Gato Barbieri.

Un progetto partito inizialmente con pochi musicisti, che invece, alla fine, ha visto la partecipazione di decine di musicisti provenienti dai quattro angoli della Terra: Hamid Drake, Harbie Hancock, Archie Shepp, Bill Laswell, Don Cherry, Stefano Bollani, Roberto Gatto, Daniele Sansone e Lavinia.

Un disco jazz blues sudamericano, quello suonato nei peggiori bar di Caracas. Sonorità che ricordano le Fate Ignoranti di Ozpetek, la Basilicata Coast to Coast, i jazz club di Chicago, il tramonto sulle spiagge di Ibiza, le atmosfere noir dei bar di Mont-Martre, la Ferrara di Andrea Poltronieri durante il Buskers Festival, le copertine hot di Fausto Papetti e le colonne sonore dei film porno di fine anni ’70.

Protagonista principale è ovviamente il sassofono, che sta al jazz come la chitarra al rock, attraverso il quale Daniele Sepe trasmette al suo pubblico intensità, dolcezza, sofferenza, allegria, nostalgia, malinconia, la passione, il sogno.
Un viaggio struggente, folcloristico e melodico, che spacca l’anima, che trafigge el corazon.

The Cat With the Hat è un pregiato vino d’annata: Aglianico e Malbec miscelati insieme, corposi, strutturati ed equilibrati in ogni strumento, che ricreano quel ponte musicale che da sempre collega Napoli con Buenos Aires.
Note di Bacco e sax che illuminano, grazie alla luce soffusa e seducente della luna, il desiderio di un amore irraggiungibile e i sogni della giovinezza perduta.

Quella di Sepe è musica fusion, che oscilla tra tammurriate napoletane e la passione delle canzoni popolari sudamericane.
Il canto di ribellione comunista venezuelano di Montilla, la milonga di Los Ejes de mi Carreta, musica folk argentina tra tango e valzer, il ritmo samba di Song for Che, l’eterno naufragare nel mare della vita e la speranza di raggiungere la riva lontana dei sogni di Io non Canterò alla Luna, la canzone popolare dei ribelli irlandesi e la melodia suggestiva ed incantata delle Donne d’Irlanda Mnà Na H-Èirea, le sofferenze d’amore del passato e la rinascita di Naranjo En Flor, le note malinconiche ed il desiderio di tornare a vivere di Odio l’Inverno.

Il disco contiene solamente un brano originale di Gato Barbieri, Nunca Mas, che ricorda Senza Fine di Gino Paoli… “Senza fine, tu trascini la nostra vita, senza un attimo di respiro, per sognare, per poter ricordare, quel che abbiamo già vissuto”.

 

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