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Cosmic Box: L.B.S. (Last Broadcasting Station)

Batteria pulsante, basso energico, chitarre ruvide, armonie eleganti: LBS (Last Broadcasting Station) è il nuovo disco dei Cosmic Box. Un rock per palati fini

Cosmic Box

L.B.S. (Last Broadcasting Station)

(ALKA record label)

rock

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[youtube id=”-TBN8okA7iE” width=”620″ height=”360″]

Cosmic Box- L.B.S. (Last Broadcasting Station)Diciamolo. Le chitarre che “sanno” di grunge regalano sempre un brivido alla schiena di quanti amano il rock graffiante e un pò scordato che ha fatto degli anni Novanta un momento musicale storico. Se alle chitarre aggiungiamo un rock scritto bene e di qualità allora è facile che questo disco piaccia subito, al primo ascolto.

E’ proprio questo il retrogusto lasciato dal nuovo lavoro del quintetto ferrarese Cosmic Box. LBS (Last Broadcating Station) riesce a riportarti sul palato quel sapore di rock puro che spesso manca nelle nostre radio, fatto di testi rigorosamente in inglese, di una batteria pesante e portante che si fa sentire (made by Michele Massellani), di chitarre che parlano assieme alla voce del cantante Andrea Gnani. Un mix che darà sicuramente il meglio di sé nelle performance dal vivo (e i Cosmic Box hanno maturato in questo una certa esperienza).

L’album arriva a quattro anni dal primo EP d’esordio Not better…simply different, che ha segnato l’entrata ufficiale della band nel panorama indie. E ora L.B.S. (Last Broadcasting Station), il nuovo disco dei Cosmic Box, parla il linguaggio del rock.

Il filo conduttore è molto semplice ma ben orchestrato e di qualità: chitarre ruvide, basso “di carattere”, batteria, voce (a tratti giustamente urlata) da ascoltare, mio personale consiglio, con un buon impianto stereo per poterne apprezzare al meglio le sfumature.

Ad aprire l’album è il singolo attualmente in rotazione radio, New Way Home (attacco del disco riuscitissimo): dieci in tutto i brani, di cui sottolineo, per gusto personale e movimento incontrollato della testa, Don’t Move, la più introspettiva 66 e la conclusiva Osmose (in cui azzardano melodie in stile Silverchair).

 

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Laura Cesaretto
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