Cosmetic
Nomoretato
(La Tempesta)
indie-pop
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Nomoretato è il quarto album per i romagnoli Cosmetic, il primo senza il chitarrista storico Motobecane, sostituito da Ivan Tonelli, che si cimenta anche alla voce e al synth. Completano la line-up Emily al basso, Mone alla batteria e Bart alla voce, chitarre e synth.
Una svolta importante per i quattro è certamente la collaborazione con il produttore artistico Claudio Cavallaro (cantante e chitarrista dei Granturismo) che, oltre a portare la freschezza di nuovi strumenti come i cembali e la farfisa, ha fatto riscoprire al gruppo la spontaneità nella registrazione e l’efficacia della “presa diretta”.
Apre Venue, una cantilena ipnotica guidata da un arpeggio di chitarra che è anche uno degli episodi più indovinati, certamente in compagnia della orecchiabile Nelle mani giuste che, con un arrangiamento di compromesso, sarebbe potuta diventare la più classica delle hit.
E invece i Cosmetic tirano dritti per la loro strada e il suono rimane sempre rumoroso, distorto, alla rincorsa dei loro generi prediletti: dall’indie americano anni ’90 alle derive lo-fi fino al pop radiofonico di gente come Ariel Pink e Beach House.
La vena cantautorale è evidente in tracce come Stanza del figlio, mentre la title-track è la song più liquida che vagheggia nella psichedelia.
In Non ritornerò spuntano di nuovo le armonie vocali del brano iniziale, che però sono repentinamente cancellate dai cambi di ritmo della destabilizzante Continuum, intermezzo strumentale e visionario.
Voragini (sotto i nostri piedi sicuri), Rocapina e Bordonero sono un filotto che conferma le atmosfere cupe e disturbate dell’album che si conclude con la pulita Reprise.
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