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Comet Gain: Howl Of The Lonely Crowd

Dire Comet Gain e David Feck significa citare uno dei gruppi più longevi e significativi del panorama indipendente pop/rock inglese. Sulle scene da quasi venti anni, giungono ora con questo buon Howl Of The Lonely Crowd al sesto full-length album della loro carriera

Comet Gain

Howl Of The Lonely Crowd

(CD, Fortuna Pop!)

pop, rock

[starreview tpl=16]
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comet-gainDire Comet Gain o David Feck non farà forse venir in mente niente a molta gente, soprattutto in Italia, ma si tratta di uno dei gruppi più significativi del panorama indipendente pop/rock inglese. Sulle scene da quasi venti anni, i Comet Gain di Feck (cantante e chitarrista) hanno prodotto uscite discografiche con discreta continuità, raccogliendo il plauso di colleghi musicisti e della critica, ma senza ottenere l’adeguata risonanza mediatica e i favori del pubblico pagante.

Howl Of The Lonely Crowd è il sesto full-length album della loro carriera, e raccoglie composizioni alquanto eterogenee, per suono e atmosfere, che vanno dal northern soul di The Weekend Dreams al garage punk di Working Circle Explosive e Herbert Huncke Pt. 2, dal folk di Some Of Us Don’t Want To Be Saved allo psych-pop di Yoona Baines.

Un gran calderone apparentemente disordinato e senza senso, ma in realtà perfettamente coeso intorno al costante spirito di ricerca e interpretazione della cultura musicale popolare, seguendone i cambiamenti nel corso nel tempo, e convogliandoli all’interno del contenitore forma-canzone tipicamente pop.

Un discorso semioticamente non banale, che David Feck porta avanti da anni con sana attitudine DIY e il contributo di moltissimi musicisti (Jon Slade, Rachel Evans, Alasdair Maclean, Terry Edwards), che forse vedono in lui la funzione di collettore delle più disparate derive contemporanee e comunque ben più di un semplice ritorno al “C86 sound”.

L’album, a discapito delle suddette marcate differenze stilistiche, si mantiene sempre su un buon livello qualitativo, ed è esaltato da una produzione (Edwyn Collins e Ryan Jarman) limpida e pulita, distante dagli stilemi lo-fi utilizzati, per necessità o virtù, nelle uscite precedenti.

Gruppo storico e storicizzato dalla loro stessa volontà artistica, i Comet Gain hanno comunque prodotto con questo Howl Of The Lonely Crowd (edito, non a caso, da Fortuna Pop!) il loro album più equilibrato e significativo, genuinamente indie e non banalmente vintage.
Gustoso.

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