Colonnelli
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
(Resisto)
metal
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Gli innamorati “accalorati” delle intense emozionali scariche di watt, non potranno certamente sottrarsi o fare finta di nulla dalle unghiate fameliche che i toscani Colonnelli lasciano sia sulla pelle dell’ascoltatore che sulla memoria trashy 80/90 per via di questo tosto Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, dieci squarci tenebrosi che inondano di metal, speed rock e bailamme cantato in italiano ogni centimetro cubo d’aria vitale.
Il trio è in preda di un esaltante metal di natura devastante ma di una bellezza distorta invidiabile, impulsi elettrici e melodie iper compresse fanno marchio e indulgenza per un lavoro di livello, un disco che non necessariamente mostra i muscoli espressivi del metallo per incutere qualcosa, ma che questa espressività la modula e trasforma in “positività e urgenza” intelligente; doppie pedaliere, riff epilettici, pelli violentate, urla da “assault” e poetica abrasiva Scenderemo nel gorgo fanno identità per una band che solo dalla scelta di cantare in lingua un genere trasversale, crossover, si dimostra geniale e destinata a lasciare scie, impronte e sangue rappreso in giro.
Tutto spacca, per dircelo fuori dai denti, tutto è groove dalla potenza drammaturgicamente core, gli ipnotismi doommy Il boccone amaro, le svenature chitarristiche Combustione interna, la teatralità subdola Vi cacceremo senza pietà e un pizzico di Estrema in La marcia dei colonnelli vi aspettano per fortificarvi il circuito nervoso, e se è vero che il brivido estremo sia fonte di ispirazione, questo dico ne è la prova.
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