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Dark Room Notes: We Love You Dark Matter

Esordio della band irlandese, autrice di un’elettronica oscura e malinconica. Ma ci pensano gli arrangiamenti discotecari a risollevare il morale a tutti

Dark Room Notes

We Love You Dark Matter

(Cd, BBE)

synth pop

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recensione-cd-dark-room-notes-we-love-you-dark-matterQuando si è giù di corda non c’è rimedio migliore che farsi una bella risata e tentare così di sdrammatizzare anche la situazione più grave. Questo è proprio quello che fanno i Dark Room Notes, gruppo dublinese con alle spalle un solo EP. Il loro primo full-lenght, We Love You Dark Matter, imbevuto  di umori tetri e di atmosfere soffocate, provenienti direttamente dalla new wave dei New Order, riesce a trovare una via di fuga attraverso melodie avvincenti ed arrangiamenti che ammiccano alle pulsazioni kitsch della dance.

Le undici tracce del disco sono dominate da un sintetizzatore malinconico e trasognato al quale fa da contraltare un basso inquietante e robustamente corporeo. Tale dualismo emerge soprattutto in Elm e in Shake Shake My Ceiling, dove gli accordi dilatati del synth creano un’atmosfera irreale, trattenuta però da una base ritmica concreta e ripetitiva.

Con Let’s Light Fires e con Broken Nails si viene catapultati in una discoteca buia ma scintillante di luci fluo, il cui chiarore si riflette anche su This Hot It, brano dal groove quasi spensierato se non fosse per il retrogusto amarognolo.

I livelli di eccellenza vengono toccati con Love Like Nicotine, dove risulta azzeccatissimo il contrasto tra la dolcezza del synth e della linea vocale e la durezza di basso e chitarra. Non è da meno The Same City Awaits Me con un ritornello fatto apposta per essere canticchiato ancora, ancora e ancora.

Tenebrosi, ma sempre pronti a non prendersi troppo sul serio. Questa è la grande forza dei Dark Room Notes. D’altronde, anche la stanza più buia può essere illuminata se solo si apre la finestra.

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Sofia Marelli
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