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Casablanca: Pace, Violenza o Costume

Tinte stoner nel secondo album dei Casablanca, Pace, Violenza o Costume: un concept sulle Maschere che le persone devono indossare per sostenere le faticose relazioni nella propria vita.

Casablanca

Pace, Violenza o Costume

(Vrec)

stoner, alternative rock

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Dieci anni fa non rimasi molto entusiasta dell’ultimo lavoro dei Deasonika, band nata a metà degli anni 90 con all’attivo 4 album, e da lì in poi Max Zanotti ha pubblicato un disco solista e collaborato con alcuni artisti tra cui Giusy Ferreri, Valerio Scanu, Eva Poles (Prozac+), Diego Mancino e naturalmente gli amici di sempre, i Rezophonic di Mario Riso.

L’esordio convincente con i Casablanca lo ha lasciato maturare un percorso più stoner rispetto alle atmosfere new wave prodotte con i Deasonika, pertanto questo nuovo album racconta l’adattamento delle persone in base a quanto accade nella loro vita. Come il toro ritratto in copertina, creatura mansueta che diventa una furia da matare quando provocata. Questo animale sonoro si muove tra le tracce del disco sfuriando Violenza, ma spesso lascia il posto al suo lato romantico, come il commovente Ferdinand disneyano che ammira la Pace del mondo ritrovata dopo una lunga avventura con il destino.

Le persone, dicevamo, combattono ogni santo giorno tra la loro identità personale e si mettono delle Maschere, devono apparire differenti agli occhi degli altri nelle diverse situazioni di vita: nel lavoro, nelle responsabilità genitoriali, nel socializzare con il prossimo. E’ un disco che parla di compromessi nelle relazioni umane attraverso dieci tracce accattivanti travasate dentro chitarre stoner.

Toni non pesanti, magari drammatici, ricchi di poesia intrisa non solo nelle ballad Ti scriverò da qui o Lei quanto in brani sonici come Niente Rose o l’ariosa Una Ragione in Più. Spazio anche per la partecipazione della Dj Ketty Passa che duetta in un affascinante Minuetto permettendoci di contemplare il songwriting di Zanotti e le linee seducenti della band.

Ho molto affetto per Un Punto di Sutura, decisamente il pezzo più tribale del disco in cui si sente tutto il sudore rock versato dai Casablanca. Un’evoluzione piacevole quella di Zanotti, l’ex Deasonika Stefano Facchi alla batteria, il bassista Giovanni Pinizzotto e il ricamatore di riff sontuosi Rosario Lo Monaco, che presentano un album non convenzionale, per fortuna, ricco di suoni, idee, storie che sono di ben altro livello rispetto alle produzioni fatte per campare di musica.

Sito web: www.casablancaofficial.it

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Luca Paisiello
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