Calista Divine
Vacante
(Front Of House Records)
post-rock
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I Calista Divine sono una di quelle band non facilmente catalogabili/etichettabili. La loro musica è un post-rock con ascendenze kraute, contaminazioni elettroniche e derive psichedeliche. Nel loro primo full-lenght intitolato Vacante c’è l’esplorazione dell’universo nella sua sterminata spazialità.
Memori delle lezioni dei Tangerine Dream, I Calista Divine proiettano il loro suono nel cosmo, sposando i crescendo del post-rock con le dilatazioni astrali (Astray). L’album si compone di 7 brani che sono in realtà esplorazioni galattiche affidate alla chitarra che compie delle vere e proprie fughe verso realtà inesplorate, all’inizio con piglio timido, per poi scatenare tutta la potenza con le distorsioni (High).
Poi c’e il contrasto tra i pianeti scoperti: per esempio uno è quello incantato e fiabesco di Be Lost, l’altro è quello oscuro e impenetrabile di Watering. In tutti e due i battiti pesanti della batteria a poco a poco velocizzano il ritmo aiutati dal crescendo delle distorsioni.
Indecifrabile e profonda, spirituale ed onirica, è invece Abstraction: traccia ambient esoterica che richiama sia Vidna Obmana sia i Popol Vuh. In Perception Without Object: Desert la chitarra lascia scie arrendevoli che si attorcigliano su se stesse, malleabili ed eterne che girano per il cosmo riempiendolo.
L’ultima perlustrazione, Vacante, produce un suono abissale che lentamente emerge tra venti cosmici e pulsazioni planetarie: l’epico crescendo della chitarra chiude perfettamente questo positivo esordio dei Calista Divine.
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