Brandt Brauer Frick
You Make Me Real
( CD,Tartelet Records)
acoustic dance music
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La ricerca nei dettagli, questa continua voglia di inventarsi, il divagare fra i sentieri della sperimentazione, a volte non coincide con il risultato. Siamo attratti dall’inventare soggetti nuovi, creare dal nulla qualcosa che colpisca e colpisce, forse però, quando si eccede il risultato è caratterizzato dalla poca qualità e dalla illimitata monotonia. Così l’album You Make Me Real dei Brandt Brauer Frick potrebbe essere definito, uno sconfinato processo di recupero dell’alternatività concentrato in un dissoluto e insensato frastuono di ripetizioni nulle.
La consapevolezza migliore di questo cd e formata dal primo brano intitolato Corky Prelude, davvero elettrizzante, è un testo che parte lento e mano mano scesce, crea movimento, spirito, tutto ha una sua forma.
Passiamo al brano Bop, il suono sembra creato dalle voci della natura, minimale per quello che serve ma incisività poca, però c’è da dire che può essere apprezzabile.
Paparazzi, brano successivo introduce il jazz, la melodia e costante, picchi eccessivi non si evidenziano, quello che forse può solleticare è l’utilizzo di piano e sint, ma per il resto muore dopo due minuti di ascolto.
Corazon è la discesa , perchè ormai la novità dei pezzi è stata già caratterizzata precedente e da adesso in poi tutto pare uguale , senza nessun tipo di certezza.
Di W.John che dire? E’ una sgranata fusione tra ritmi africani e ritmi plastici, piatto e inesperto.
In Teufelsleiter si ritrova una paradossale sperimentazione, la linea rimane retta e il sound scompare, tanto da non riuscir a proferire parola per quanto l’ascolto è vuoto.
You Make Me Real non convince, per quanto un genere ti possa appassionare o non appassionare ci deve essere chi te lo dovrebbe spiegare e soprattutto creare un interesse per condurre per mano chi non sa in questo caso si va ad intuito, la descrizione è misera e il talento purtroppo rimane oscuro.
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