Bloc Party
Four
(Cd, Frenchkiss)
indie rock, alternative rock
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Ritornano i Bloc Party con Four e abbandonano le sonorità elettroniche che avevano caratterizzato il loro Intimacy e l’album solista del leader Kele Okereke.
Un ritorno al suono delle origini molto intrigante, con diverse sperimentazioni, si percepisce già dalle prime due tracce: So He Begins To Lie parte con chitarre targate metal e già Kele stupisce a livello interpretativo, mentre la seguente 3×3 incanta ancora di più per rabbia ed energia, con il leader della band assolutamente scatenato.
Il primo estratto Octopus sembra una storia a parte in qusto lavoro e richiama parecchio le sonorità del secondo lavoro A Weekend In The City, anche se risulta molto più interessante nel remix electroclash ad opera di RAC, purtroppo non presente all’interno dell’album. Affine alla vecchia produzione anche la lenta Real Talk che si conferma come uno dei brani più belli di questo Four, quando Kele canta in questa maniera vorrei non smettesse mai.
Le atmosfere tanto care ai fans della prima ora dei Bloc Party tornano con Kettling, brano che parla degli scontri in UK dello scorso agosto 2011.
Day Four, come sonorità si colloca in bilico fra due grandi successi della band, ovvero This Modern Love e Two More Years.
Lascia perplessi al primo ascolto Coliseum, pezzo fortissimo che nasce country e sfocia rabbioso con sferzate di metal-guitar.
V.A.L.I.S. convince sempre più nel corso degli ascolti ed è la classica song alla Bloc Party, con un refrain molto orecchiabile.
Con Team A si entra in territori quasi post-hardcore e si resta sempre più allibiti davanti alla varietà sonora di questo bellissimo lavoro di Okereke e soci.
Truth seppur gradevole, non porta nulla di nuovo nel repertorio della band, mentre The Healing darebbe un attimo di respiro prima della traccia di chiusura, la scatenata We Are Not Good People, brano che suona come una versione accellerata e riottosa di Helicopter.
Nella versione deluxe di Four troviamo in più un brano molto gradevole con le tipiche atmosfere della band intitolato Mean e Leaf Skeleton, quasi omonimo di una vecchia b-side.
Finalmente Lissack e Okereke hanno abbracciato nuovamente le chitarre e abbandonato l’elettronica, soprattutto in un periodo in cui sul genere electro-wave ci sono tante band anche migliori di loro. Ognuno faccia ciò che gli riesce meglio. E ai Bloc Party riesce questo grande alternative rock. Si vocifera che Four sia il loro ultimo lavoro; chissà… per il momento godiamoceli.
Bentornati.
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