Big Tide
Sync or Swim
(A Turntable Friend Records)
alternative rock, beat folk, power pop
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La Grande Marea dei nostri giorni.
Sincronizzarsi o nuotare… questo è l’eterno dilemma.
Big Tide è il monicker della band dietro il quale si cela il deus ex machina Ben Thomas, all’esordio con Sync or Swim, l’album del cambio di direzione musicale del musicista britannico.
Ben Thomas, originario di Liverpool, si lascia alle spalle il background legato al mondo dell’elettronica per dare libero sfogo alla chitarra, attraverso riff power pop e sonorità radio-friendly, fresche, spettinate e disincantate, che trasmettono un mood positivo in mezzo a tutto il grigiore negativo che ci circonda.
Sync or Swim è un disco che si lascia trasportare dalle onde di una ritmica semplice ma potente: melodie immediate che rimandano inevitabilmente ai concittadini Beatles di Sg.Pepper’s, alla beat generation di Summer Days dei Beach Boys, alle sonorità raffinate di Van Morrison, al Sunshine Rock dell’inossidabile Bob Mould, al sound anni ’90 dei Lemonheads e Dinosaur Jr.
Che fine ha fatto quella indolente leggerezza degli anni ’90? Oggi sembra tutto così surreale ed anacronistico.
Sync or Swim è un viaggio itinerante e nostalgico on the road, sulla West Coast, a bordo di una vecchia mustang cabrio, attraverso le diverse facce di un’America decadente e sognatrice, con il vento che spettina i capelli, tra spensieratezza, voglia di estate e desiderio di mettere in pausa tutte le ansie dovute agli obiettivi da raggiungere.
Thirst for Timelight racconta il metodo Timelight, ossia di come sia possibile aiutare lo stato psicoemotivo delle persone affinché possano raggiungere i propri obiettivi ed una visione d’insieme costruttiva. Cosa assolutamente non facile e scontata al giorno d’oggi.
Sincronizzarsi, uniformarsi, oppure iniziare a nuotare per non affogare. Il Contrario di Annegare degli Action Dead Mouse.
Big Tide vuole trovare una risposta a quella sensazione di naufragio che ci opprime quotidianamente: il salvagente a ciambella di color arancione, raffigurato nell’artwork, rappresenta proprio la metafora della speranza.
È un mare pieno di zattere, è un mare pieno di salvagenti: così cantava Ligabue negli anni ’90.
Salvarsi dall’inquietitudine dei nostri tempi, dove anche il pessimismo camusiano, nel suo faticoso tragitto verso la cima, deve cedere alla speranza.
La preoccupazione di Ben Thomas, in merito al nuovo millennio, è inevitabilmente legata al mondo alienante di internet.
You Can’t Live Your Life On An Email (Non puoi passare la tua vita su una e-mail) è una metafora della solitudine moderna degli esseri umani, smarriti nel labirinto tentacolare degli account e sempre più schiavi di quelle malefiche e imprescindibili chioccioline.
Quella di Ben Thomas è una scelta coraggiosa, che va contro le correnti di marea dei nostri tempi.
Mentre tutti si rifugiano nei fidati lidi dell’elettronica e del noise, il compositore britannico va controcorrente proponendo 10 tracce easy-listening, cariche di ossigeno e dal gusto vintage, perfette come soundtrack di serie tv come O.C. e Californication.
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