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Biffy Clyro: Ellipsis

Gli scozzesi Biffy Clyro tornano con Ellipsis, una fiammata di rock alternative che brucia e trasforma tutto in grandi numeri di note

Biffy Clyro

Ellipsis

(Warner Bros/14th Floor Records)

alt rock

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recensioneFinalmente, dopo aver aspettato sbavando tre anni dal successo micidiale del doppio Opposites, riecco gli scozzesi Biffy Clyro con il nuovissimo disco Ellipsis, uno smaltoso 14 tracce che già dal primo ascolto risulta bello carico, melodioso, elettrico e difficilmente in stanca, una attesa premiata alla grande che i nostri riempiono all’istante di tiri sonori d’alta grammatura.

Simon Neil voce/chitarra e i fratelli Johnston, James basso e Ben batteria sono in perfette condizioni, muovono oscurità e luci abbaglianti con attitudine spasmodica, uno spirito di gruppo coeso e affiatato che appassiona con i suoi svariati formati estetici – ora spigolosi ora dolci – l’intero panorama rock internazionale.

Prodotto da Rich Costey (Sigur Ros, Muse tra i tanti) il disco è un bel tormentato di istinti, ballate, pop, post-grunge, parole importanti su problemi personali e sociali, similitudini a Deafheaven, Tear For Fears e tutta l’urgenza di una band che non sta nella pelle di trasmettere la propria scheggia energica vitale a masse di ascolti, un clima generale che coniuga lo spirito della “new thing” con l’attitudine “alternative” mostrando ancora una volta che tutto ciò non solo è possibile, ma potenzialmente esplosivo.

Asterisco su tutti i brani, ma principalmente sul powering di Wolves of winter, Herex, Flammable e l’acustica estasi di People, e un’altra storia di rock “altro” è stata scritta.

 

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Max Sannella
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