Belladonna
No Star is Ever Too Far
(Belladonna Records)
rock noir
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“Posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni”.
Nemmeno noi abbiamo potuto resistere alla tentazione di farci travolgere dal rock duro, elettrico, noir, decadente, melodico e pornografico del nuovo disco dei Belladonna.
Un sound dall’effetto letale e curativo, come la pianta dalla quale il gruppo prende il nome.
La giovane band romana, lo scorso 30 gennaio, ha pubblicato il suo quinto album, composto da 13 inediti, dal titolo No Star is Ever Too Far, cantato interamente in inglese e registrato in studio completamente dal vivo, in soli due giorni.
La vocalist femme fatale Luana Caraffa ed il chitarrista produttore Dani Macchi, autori di tutti i brani della band, hanno realizzato una sorta di concept album: le stelle, i pianeti e lo spazio sono fotogrammi che ritroviamo un po’ ovunque, nei testi, oltre che nel titolo del disco.
Doomsnight racconta un’amore che sopravvive anche all’apocalisse, mentre all’interno di Rising in Love, l’universo rifiorisce, i buchi neri risplendono di luce, e Venere (pianeta, ma anche dea dell’amore) prende vita solo per rendere omaggio ai due innamorati.
We Belong to Hell è la storia di quest’uomo, inetto e debole, che ha paura di buttarsi in una storia ed uscirne ferito, e per questo motivo preferisce rimanere nella sua comfort zone, mentre lei gli dice di abbattere il muro e seguirla all’inferno al quale appartengono.
Un messaggio che porta con sé un accezione positiva: meglio insieme all’inferno, che divisi nella solitudine e nella paura.
The Purest of Loves è la consapevolezza di fare qualcosa di proibito e peccaminoso, e allo stesso tempo la voglia di non resistere, ma di cedere a quella tentazione. Si possono sentire le pulsazioni cardiache che aumentano, la tachicardia.
Accendetevi una sigaretta e gustatevi il trailer del video di questa canzone.
Luana Caraffa, maliziosa e disinvolta, ripete “Tonight, again”. Lei sa che è sbagliato, ma ne vuole ancora.
Verrebbe spontaneo chiedersi: “Ne vuole ancora, si ma di cosa?”.
Lasciamo la risposta pleonastica all’immaginazione.
Astronomer of Life sembra invece un omaggio a David Bowie: il testo e l’intro ricordano un po’ Space Oddity. Davvero piacevole la versione acustica proposta dai Belladonna negli studi di Radio Elettrica. In questo brano, l’autrice si interroga sul senso della sua vita, chiede spiegazioni a questo astronomo della vita, che per qualcuno può essere Dio, oppure qualsiasi altra cosa o entità.
Mengele Disguise è il travestimento che spesso usano le persone nei rapporti sentimentali, attraverso le bugie, le menzogne. L’accostamento con l’angelo della morte Josef Mengele è decisamente forte, ma sicuramente rende bene l’idea.
No Star is Ever Too Far dei Belladonna trasmette davvero l’emotività della presa diretta, attraverso atmosfere cupe e seducenti, sulla linea di Nick Cave e PJ Harvey, con una forza espressiva, ipnotica, introspettiva e spontanea, che accende un profondo desiderio erotico.
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