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Band of Skulls: Love is all you love

Love is All You Love è un disco che mescola, in maniera divertente ed accattivante, diverse influenze di genere, attraverso un songwriting easy listening ed ironico.

Band of Skulls

Love is all you love

(So Recordings/Silva Screen)

garage rock, disco rock

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recensione Band of Skulls- Love is all you loveLa rock band britannica Band of Skulls pubblica il suo quinto album in studio Love is all you love, anticipato dall’uscita dei singoli Love is All You Love e Cool your Battles.

Guidati dai due membri originali, Russell Marsden (voce e chitarra) ed Emma Richardson (voce e basso), i Band of Skulls, provenienti da Southampton, presentano un sound rock garage elettronico aperto a sonorità più radiofoniche e ad uno stile più maturo rispetto ai lavori precedenti.

I Band of Skulls non sono proprio gli ultimi arrivati: hanno alle spalle una decennale e solida carriera tra dischi e tour in tutto il mondo. Hanno suonato come headliner in tutto il mondo e sono stati in tour con band famose come Muse, Red Hot Chili Peppers, Queens of the Stone Age e Black Keys.

Love is all you love è il racconto di una favola, scevra da “romanticherie” sdolcinate, nonostante il titolo del disco possa trarre in inganno.

Le canzoni non si prestano a fuorvianti interpretazioni e non presentano messaggi introspettivi o subliminali dal punto di vista dei contenuti: Marsden e Richardson hanno puntato su tematiche semplici, dirette, con ritornelli ruffiani e di facile memorizzazione.

L’amore inteso in senso generico, come ritrovamento della felicità perduta, quella felicità che può fare a meno delle tentazioni effimere e materialiste del quotidiano.

Del resto che male c’è: anche i Beatles avevano cantato il loro inno peace & love a quel bisogno d’amore e fratellanza, con un motivetto orecchiabile e dei versi semplici.

Love is All You Love è un album che guarda al presente in maniera positiva: un vero e proprio atto di ribellione nei confronti della difficile situazione culturale, ambientale e sociale della nostra società e dei tempi che stiamo vivendo.

Ribellione che, secondo le esperienze personali e la visione utopistica dei Band of Skulls, riparte dalle “buone maniere”, come unico cambiamento valido per riconquistare fiducia in noi stessi e di conseguenza nel prossimo.

Il disco si apre con il suono rock garage industrial in stile Trent Reznor di Carnivorous e prosegue con That’s my Trouble, che ripercorre parzialmente le sonorità di Set you Free dei Black Keys.

La titletrack ricorda sin troppo le atmosfere degli Arctic Monkeys, mentre Not the Kind of Nothing cavalca il sound sporco e accattivante dei The Kills e White Stripes.

Cool your Battles, primo singolo e video del disco, è un piacevole brano dance rock, che trasmette la malinconia, la nostalgia ed il sogno di Comedown Machine dei The Strokes.

Siamo al giro di boa con Sound of You, che rimanda alle atmosfere vintage dei Simple Minds e alle note dark ambient dei Porcupine Tree.

Il trittico formato da Thanks a Lot, We’re Alive e Speed of Light ricorda la disco rock degli Arcade Fire e The Killers, raccontata attraverso la sensibilità degli Abba.

Il quinto disco dei Band of Skulls si conclude con Gold, brano che si discosta dal carattere strumentale delle nove tracce precedenti e che, a mio avviso, rappresenta il pezzo migliore dell’album.

Gold scivola attraverso un groove lento ed ipnotico, che incarna l’energia soul di James Brown e lo stile ruffiano e sornione di Nile Rodgers.

Love is All You Love è un disco che mescola, in maniera divertente ed accattivante, diverse influenze di genere, attraverso un songwriting easy listening ed ironico.

 

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