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Avril Lavigne: Goodbye Lullaby

Avril Lavigne: decisa ad emanciparsi dallo stereotipo della teenager ribelle o irrimediabilmente incastrata nei suoi vecchi panni adolescenziali?

Avril Lavigne

Goodbye Lullaby

(Cd, RCA Records)

pop, acustica

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Avril Lavigne: Goodbye LullabyLa cantautrice canadese, dopo aver fatto trepidare i fan per ben quattro anni, ha infine fatto la sua apparizione sui palcoscenici internazionali e sui mercati discografici. Avril Lavigne torna infatti con il nuovo album Goodbye Lullaby, dopo un periodo di incubazione e lavorazione protrattosi per circa due anni tra annunci di imminenti uscite e pronte smentite. Un lavoro più “meditato” dunque?

A voler ripercorrere a ritroso la carriera di questa giovane ma ormai pienamente affermata ragazza, si inciampa in tre dischi, quattro con questa ultima pubblicazione, e un’adolescenza trascorsa sugli schermi dell’emittente Mtv, principale rampa di lancio per la cantante in erba che risentì molto delle aspettative in lei riposte: ne venne sfruttata la potenzialità attrattiva su un pubblico adolescenziale e pseudo-ribelle, dovuta essenzialmente a riff  grintosi e tuttavia orecchiabili.

Successo possibile anche grazie alla costruzione di un personaggio che finì per diventare un’icona ma anche un bersaglio di critiche a causa della sua dubbia genuinità: polemiche che comunque sembrano essere state messe a tacere, a distanza di qualche anno dal suo cambiamento stilistico, sia musicale che estetico. In Goodbye Lullaby è possibile riscontrare le reminescenze delle prime ballad, sebbene dotate di minor “pathos”, mentre la componente pop-punk è quasi tutta andata perduta per lasciar posto, nel migliore dei casi, a sfuriate di pop commisto a ritmi vagamente hip-hop, come in Smile. Da segnalare è anche il singolo Alice, composto per la colonna sonora di Alice In Wonderland.

Persa quell’aura di “anticonformismo” giovanile, si può contare su una maggiore omogeneità stilistico-musicale ma non in significativi passi avanti rispetto ai lavori precedenti: le tematiche sono quelle ampiamente spremute finora, mentre ben poche sono le tracce che riescono a farsi notare in questa generale calma piatta che finisce per annoiare. Forse crescendo Avril Lavigne ha perso, insieme alle borchie, anche quel poco di verve?

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Delia Bevilacqua
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