Atlas Losing Grip
State Of Unrest
(Cd, Black Star Foundation)
punk rock, rock
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Con il loro terzo lavoro, la formazione svedese Atlas Losing Grip aggiusta e perfeziona leggermente il tiro e State Of Unrest offre un suono pieno e corposo che crea una miscela esplosiva.
Il loro mondo è in equilibrio precario, sospeso tra rabbia, potenza, ma anche attraversato da una luce malinconica che permette ai loro pezzi, anche i più arrabbiati, di non essere mai distruttivi, ma di contenere una specie di determinazione energica, serena.
Il loro State Of Unrest è un disco molto compatto che fila senza cali di tensione e senza risultare piatto; tredici brani veloci, stringenti, spesso dai contenuti politici, mettono una giusta quantità di carne al fuoco, e un curato punk melodico, come in Logic e Bitter Blood, si intreccia e sovrappone all’inno vagamente malinconico All In A Day’s Work, alle melodie più scure di Unrest, bel pezzo dal ritornello intenso e arioso.
Di qui in poi l’album si fa più aggressivo e veloce, ma non manca di essere solare, come in Different Hearts, Different Minds, che è forse uno dei pezzi più orecchiabili dell’album, o secco e amareggiato come in Heartsease, altro pezzo molto interessate che chiude State Of Unrest in modo efficace.
Il quintetto di Lund ha alle spalle un album, Shut The World Out, uscito nel 2008 e un EP, Watching The Horizon, che lo ha seguito l’anno successivo. Alla fine di settembre la band ha in programma due date in Italia (il 26 a Milano e il 27 a Cervia) a supporto dei Millencolin.
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